Bergonzi (Pd): “60 milioni per i progetti di invecchiamento attivo”

La nota stampa
Favorire l’invecchiamento attivo attraverso attività di utilità sociale e di formazione permanente. E’ l’obiettivo della legge di cui l’onorevole piacentino Marco Bergonzi (Pd) é stato relatore nella commissione parlamentare Politiche dell’Unione Europea per l’espressione del prescritto parere: il provvedimento, in corso di approvazione, finanzierà progetti ad hoc per oltre 60 milioni di euro in tre anni.
“Per invecchiamento attivo – spiega Bergonzi – si intende il processo che promuove la capacità di ridefinire il proprio progetto di vita in rapporto ai cambiamenti inerenti la propria persona ed il contesto in cui si é inseriti. Migliorare la qualità della vita delle persone anziane va a vantaggio dell’intera società e combatte i rischi di isolamento e di marginalizzazione sociale”. Per questo la legge sosterrà politiche volte a valorizzare il ruolo dei pensionati (e di chi é in età pensionabile) e la loro partecipazione alla vita sociale, civile, economica e culturale.
“Nel concreto – prosegue il parlamentare piacentino – i Comuni, singoli o associati, avranno il compito di predisporre progetti diretti al coinvolgimento delle persone anziane, concertandoli con le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale. Tra le attività che potranno essere svolte ci sono la sensibilizzazione sui diritti degli anziani, l’auto-aiuto tra gli stessi e la promozione della solidarietà tra le generazioni, la vigilanza e la protezione dei minori e dei soggetti fragili, l’accompagnamento e il sostegno nei confronti delle persone in stato di necessità o affette da malattie, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale e la gestione di attività turistiche di interesse sociale e di attività sportive dilettantistiche”.
Assicurati dai Comuni contro i rischi di infortunio e per la responsabilità civile verso terzi, coloro che parteciperanno ai progetti di invecchiamento attivo – in base al tempo offerto gratuitamente alla comunità – potranno a loro volta essere destinatari di opportunità culturali, formative e ricreative fornite (anche gratuitamente o a costi ridotti) dai Comuni, dalle altre amministrazioni o dai privati coinvolti nei progetti, e fruiranno di un buono pasto per ogni giorno impiegato nelle attività di utilità sociale elencate dalla legge.
In collaborazione con le Regioni e gli enti locali, lo Stato promuoverà inoltre processi di formazione inter/intragenerazionale (ad esempio sulla riduzione del divario digitale e per l’accesso alle tecnologie dell’informazione), nonché il sostegno alle università della terza età. Il Ministero dell’istruzione realizzerá protocolli operativi con scuole, università ed enti territoriali per realizzare progetti diretti a mettere a disposizione delle nuove generazioni le esperienze professionali delle persone anziane. Il Ministero della salute promuoverà infine azioni tese al mantenimento del benessere durante l’invecchiamento, sostenendo la diffusione di corretti stili di vita e l’educazione fisico-motoria.
Per gli anni dal 2017 al 2019 è prevista una sperimentazione diretta a favorire l’adozione di progetti di invecchiamento attivo da parte degli enti locali, e sono già definiti anche i finanziamenti: è istituito un fondo di 12,5 milioni di euro per il 2017 e di 25 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019. Entro due mesi dall’entrata in vigore della legge saranno stabiliti modalità e termini per la presentazione dei progetti ed i criteri per la ripartizione del fondo.

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