Agroalimentare. Foti (Fdi-An): “La Regione si opponga all’accordo di libero scambio Ue-Canada”

Tommaso Foti

Stefano Bonaccini e la Giunta esprimano contrarietà al trattato di libero scambio tra Canada e Unione europea (Ceta), interpellando i soggetti istituzionali investiti della funzione di ratifica. A chiederlo, attraverso una risoluzione rivolta all’esecutivo regionale, è Tommaso Foti di Fratelli d’Italia-An.

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Il consigliere, inoltre, chiede un coinvolgimento delle associazioni di categoria “al fine di promuovere azioni di tutela per i marchi geograficamente riconosciuti, valorizzando le eccellenze produttive”. Uno dei paesi maggiormente penalizzati dall’accordo, evidenzia il capogruppo di Fdi-An, “è l’Italia che non vedrà salvaguardati 250 marchi di qualità riconosciuti (Dop e Igp) su un totale di 291: verranno, infatti, indicati solo 41 denominazioni geografiche con conseguente danno al made in Italy”.

Per contro, prosegue, “l’accordo autorizza alcuni marchi che, pur non essendo italiani, sfruttano il cosiddetto fenomeno dello ‘italian sounding’: l’uso di brand che ricordano marchi e nomi di prodotti tipicamente italiani”. Con il Ceta,sottolinea Foti, “l’Italia rischia 40mila posti di lavoro, la riduzione della sicurezza alimentare, l’indebolimento della lotta al cambiamento climatico, il probabile ingresso di Ogm e di prodotti trattati con pesticidi non consentiti in Europa, la competizione delle sue piccole imprese con prodotti di scarsa qualità in misura tale da mettere a rischio interi settori dell’economia locale”.

Il pericolo, conclude, “è quello di una deregolamentazione strisciante che indubbiamente danneggerà l’esportazione dei prodotti italiani che vantano i maggiori standard qualitativi e di sicurezza alimentare”.