Marea di spettatori a Veleia il 14 Luglio per l’atteso debutto del Festival!
Umberto Galimberti e Sergio Rubini hanno affascinato un pubblico attentissimo che a fine spettacolo ha aspettato l’attore e il filosofo per fare selfie, chiedere autografi, salutare e ringraziare per una serata fuori dal comune.
Il premio Festival di Teatro Antico di Veleia – la bella scultura di Sergio Brizzolesi –è stata consegnata ai tre protagonisti della serata, Galimberti, Rubini, Eleonora Bagarotti, dal sindaco Jonathan Papamaranghi che ha chiamato sul palco per la consegna anche Alberto Dosi e Giorgio Milani in rappresentanza della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
I tre ospiti sono stati quindi omaggiati di un cesto di salumi La Rocca (sponsor tecnico del Festival).
Con l’entusiasmo rinnovato dal grande successo del debutto, il Festival non si ferma
Mercoledì 19 luglio ore 21,30
tutto esaurito per il concerto di
ANGELO BRANDUARDI
in Antologica– Concerto con i brani più amati del cantautore
Angelo Branduardi voce e violino
Antonello D’Urso chitarre
Andrea Pollione tastiera
Stefano Olivato basso,
Davide Ragazzoni batteria
“Io sono il trovatore, vado per terre e città, ora che sono giunto a questa città lasciate che prima di partire io canti”… Giunge a Veleia Angelo Branduardi, aedo contemporaneo che ha saputo rielaborare e rendere attuale nelle sue ballate la musica antica, coniugando geniali contaminazioni pop con una rigorosa ricerca.
Dal carpe diem di Cogli la prima mela, alla spiritualità del Cantico delle creature, al biblico Vanità di vanità il sofisticato menestrello ci trascinerà in un viaggio attraverso i suoi brani più amati (Alla fiera dell’est, Domenica e lunedì, Si può fare, La pulce d’acqua, Il sultano di Babilonia…) in cui alla ricchezza musicale si aggiunge la teatralità dell’interpretazione e la preziosità dei testi attinti ad un vastissimo patrimonio poetico (dai lirici greci Saffo e Alcmane, a Lucrezio, a San Francesco…).
Angelo Branduardi “con le sue ballate e i suoi testi aulici è l’indiscusso “menestrello” del nostro cantautorato, capace di trapiantare nella canzone italiana la sua predilezione per il fiabesco, che attinge dal repertorio delle leggende antiche”.(Ondarock) A quindici anni consegue il diploma in violino al conservatorio per poi iniziare a comporre e a realizzare album di grandissimo successo come Alla fiera dell’Est, La pulce d’acqua, Cogli la prima mela, tradotti in più lingue e premiati dalla critica italiana, tedesca, francese ed europea (trofeo Golden Europa e premio della critica discografica), Si può fare, Domenica e lunedì (frutto di collaborazioni importanti per esempio con Finardi e Vecchioni), L’infinitamente piccolo tutto dedicato a San Francesco (con c0ntributi di Franco Battiato ed Ennio Morricone).
www.veleiateatro.com
DOPO TEATRO ENOGASTRONOMICO
Al termine dello spettacolo, il salumificio La Rocca di Castell’Arquato, l’azienda agricola Pier Luigi Magnelli, l’Associazione Viticoltori Val Chiavenna e Tollara Vini offriranno al pubblico e agli artisti una degustazione di vini e salumi piacentini.
PREMIO FESTIVAL DI TEATRO ANTICO DI VELEIA ROMANA
In esclusiva per il Festival di Teatro Antico di Veleia il Maestro Sergio Brizzolesi realizza un premio dedicato ai protagonisti della scena veleiate.
L’opera è un bassorilievo in terracotta che rappresenta un dettaglio del foro, già presente sul basamento istoriato della statua di Sant’Antonino realizzata dallo scultore per Piazzale Genova a Piacenza.
Sergio Brizzolesi, piacentino, formatosi all’Istituto Gazzola di Piacenza e all’Accademia di Brera a Milano, ha esposto in Italia e all’estero, ottenendo significativi riconoscimenti. Ha realizzato molte opere pubbliche che impreziosiscono città italiane (Milano, Cremona, Como, Piacenza, Reggio Emilia…) e straniere (Caracas, Boston, Berlino, San Francisco, Rabat…), il re del Marocco gli ha commissionato ritratti in bronzo e lo stemma reale. Sue sculture sono oggi anche alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi. Storici dell’arte come Ferdinando Arisi e Stefano Fugazza e critici come Ennio Concarotti, Nello Bagarotti e Giorgio Seveso hanno scritto di lui.