Nell’apposito spazio a lato del santuario della Madonna del Monte, il prefetto Palombi ha oggi pomeriggio consegnato al prof. Luigi Cavanna il premio “Solidarietà per la vita” istituito dalla Banca di Piacenza ed ormai giunto alla sua ventisettesima edizione. Il premio vuole ricordare un’antica tradizione che si tramanda dall’epoca romana, accertata dalla presenza di un tempietto pagano. La cerimonia si è svolta alla presenza del vescovo di Lodi mons. Maurizio Malvestiti che ha presieduto nel santuario una messa concelebrata da più parroci di città e della zona.
Prima della consegna del premio hanno parlato tra gli altri – oltre a mons. Ponzini, direttore emerito dell’Ufficio Beni culturali della diocesi – il sindaco di Nibbiano (nel cui territorio ricade il Monte) ing. Cavallini ed il presidente del CE della Banca di Piacenza Sforza Fogliani (che ha ricordato di essersi recato in visita, prima di salire al Monte ed unitamente a mons. Malvestiti, da don Luigi Occhi, che ha definito come un insostituibile pilastro dell’istituzione del premio).
La lettura della motivazione del premio è stata affidata – com’è tradizione – alle Crocerossine, presenti con l’ispettrice Giuliana Ceriati e da sempre protagoniste della cerimonia. La motivazione del premio definisce il prof. Cavanna “illustre onco-ematologo della città di Piacenza ove opera con passione, coraggio e abnegazione” e prosegue così dicendo: “a lui Piacenza deve l’esistenza di un ambulatorio per la cura della leucemia divenuto ‘Centro trapianti’ a livello nazionale e la fondazione dell’Associazione di Volontariato A.P.L. per la cura delle leucemie e delle malattie del sangue, che ha favorito lo sviluppo nella città della realtà ematologica. La sua opera indefessa, sostenuta da autentici valori di civiltà, intenta a sostenere il dono meraviglioso dell’esistenza, costituisce un esempio ed un incoraggiamento a quanti, in questi tempi difficili, promuovono la cultura della vita”.
Il vescovo di Piacenza mons. Gianni Ambrosio ha fatto pervenire “sincere felicitazioni per questa importante occasione, che vede raccolte tante persone presso l’antico santuario”. Il messaggio del vescovo sottolinea altresì: “questo premio intende valorizzare l’opera di coloro che si dedicano al servizio della vita, nella prospettiva della tutela, della cura e della promozione della dignità umana. Questi valori sempre hanno animato la vita professionale del prof. Luigi Cavanna e, pertanto, sono molto lieto che a un insigne professionista della nostra città venga riconosciuto questo importante premio, per le sue alte doti professionali e umane”.
Com’è tradizione, alla consegna del premio, hanno assistito numerose autorità civili e militari, fra cui il questore di Piacenza dott. Arena, il comandante provinciale dei Carabinieri col. Scattaretico e diversi sindaci della vallata. Presso il santuario sono in corso lavori ad opera della Banca di Piacenza tesi a destinare alcuni locali a foresteria.
AFFASCINATO DALLA CAPPELLA AFFRESCATA DAI BEMBO IL VESCOVO DI LODI MONS. MALVESTITI
Il vescovo di Lodi mons. Maurizio Malvestiti ha visitato oggi pomeriggio la cappella affrescata da Bonifacio e Benedetto Bembo nella Rocca di Monticelli d’Ongina. Solo amore dell’arte e di una pregevole testimonianza di religione? C’è da chiedersi. In realtà, c’è una ragione specifica. La cappella (in verità, una cappellina) venne fatta affrescare da Carlo Pallavicino, signore della parte dello stato pallavicino che era costituito da Monticelli e dintorni, allorché egli venne consacrato vescovo di Lodi. Volle, cioè, che la cappella della Rocca nella quale celebrava la messa durante la sua permanenza a Monticelli fosse resa più consona alla sua dignità ecclesiastica. Fu così che il lavoro venne affidato a Bonifacio Bembo, pittore bresciano/cremonese molto in voga, che non riuscì peraltro a condurre a termine l’affrescatura se non con l’aiuto del fratello Benedetto, e questo nella prima metà del XV secolo. La cappella (oggi di proprietà della parrocchia di Monticelli, che acquistò l’intera Rocca per destinarla ad iniziative sociali nel 1967 dai proprietari marchesi Casali di Monticelli) presenta così un eccezionale esempio di pittura italiana del ‘400, così come ha recentemente sottolineato, durante una sua visita, anche Vittorio Sgarbi.
Mons. Malvestiti, che era accompagnato dall’avv. Corrado Sforza Fogliani, è giunto a Monticelli nel primo pomeriggio, accolto – oltre che dal parroco don Tarcisio Frontini – dal sindaco del capoluogo avv. Gimmi Distante, dal comandante della locale stazione dei Carabinieri lgt. Vincenzo De Luca e da altri. Il vescovo non si aspettava tanta bellezza degli affreschi della cappella e una così buona condizione degli stessi a suo tempo – come noto – restaurati dalla Banca di Piacenza. In particolare, è rimasto mirabilmente colpito dalla volta della cappellina e si è particolarmente soffermato ad ammirare l’affresco dell’ultima cena nel quale, come noto, Giuda, il traditore, appare separato dagli altri apostoli e da Gesù, al di qua della tavola. Dal canto loro, gli apostoli sono dipinti come intenti a conversare tra di loro, con vesti caratterizzate da continue pieghe e con occhi grandemente espressivi.
Ammirata la cappella di Monticelli, il vescovo ha lasciato il capoluogo diretto a Pianello (dove ha reso visita a don Luigi Occhi, impossibilitato a raggiungere il santuario di Madonna del Monte) per poi proseguire per quest’ultima località per la celebrazione della messa e partecipare in seguito alla consegna da parte del prefetto del Premio solidarietà per la vita – giunto alla ventisettesima edizione – al prof. Luigi Cavanna.