«Occorre una nuova amministrazione alla guida della nostra comunità cittadina che merita apertura e sviluppo, in un clima di fiducia e non di paura». E’ un appello al voto quello che Paolo Rizzi, candidato del centrosinistra, rivolge ai piacentini chiamati domenica a scegliere il nuovo sindaco. «Sulla scheda elettorale troverete due nomi che rappresentano due mondi – dice Rizzi rivolgendosi direttamente agli elettori – Troverete due visioni di valori molto diverse tra loro. Dietro al mio volto c’è una squadra di persone che hanno accettato questa sfida al cambiamento, nel solco della coerenza di quei valori di rispetto, di attenzione ai più deboli, di apprezzamento delle competenze e dell’apporto prezioso che ognuno ha e che costruisce la comunità di cui fa parte».
E ancora: «Dietro al mio volto ci sono i giovani che si rifiutano di ragionare con facili e falsi slogan populisti che illudono la gente predicando l’intolleranza, le false soluzioni drastiche a problemi difficili e complessi che richiedono invece risposte chiare, ma ragionate con la testa e non con la pancia».
Paolo Rizzi, piacentino, professore di economia alla Cattolica, parla del motivo per cui si è messo in gioco: «Ho accettato questo impegno a candidarmi e a presentarmi ai miei concittadini, libero e svincolato da tessere partitiche, dando vita a due liste civiche che hanno ottenuto l’appoggio del Pd, che è l’espressione e la sintesi di due grandi movimenti storici: la sinistra riformista e la grande tradizione cattolico-democratica». E rivolgendosi ancora ai piacentini: «Vi chiedo di prendere parte attiva a queste elezioni andando a votare, altrimenti lascerete che la nostra città si avventuri in una esperienza amministrativa di destra “dura e pura” che viene rappresentata dall’altro schieramento, dietro al quale c’è una coalizione largamente dominata da forze estreme di destra, populiste e demagogiche».
E conclude: «Decidiamo, invece, uniti, un vero e serio cambiamento, deciso nelle idee, ma moderato e attento alle esigenze di tutti e senza paure, perché nessuno deve essere abbandonato e lasciato indietro. Domenica occorre andare a votare per una Piacenza aperta al futuro».