Omicidio Pierini, Maria Grazia Guidoni condannata all’ergastolo. La Corte d’Assise, presieduta dal presidente Italo Ghitti, ha emesso la sentenza questo pomeriggio, mercoledì 21 giugno, accogliendo dunque le richieste della pubblica accusa, rappresentata dal pm Roberto Fontana. Al “fine pena mai” si aggiungono tre mesi di isolamento diurno per la 46enne accusata di aver ucciso la madre, Giuseppina Pierini, di 63 anni. Per lo stesso delitto l’8 giugno scorso è stato condannato a 9 anni di carcere il nipote Gino Laurini, 22 anni all’epoca dei fatti.
E’ stato proprio Laurini che con le sue rivelazioni ha permesso ai carabinieri di scoprire il brutale omicidio della nonna, data per scomparsa nel luglio del 2012 a Pontenure e trovata cadavere il 13 novembre 2015 nel terreno di un cascinale abbandonato di Massa Marittima, in provincia di Grosseto.
La Guidoni, secondo le risultanze investigative, avrebbe ammazzato la sua stessa madre facendo sparire il suo corpo e denunciandone la scomparsa per depistare le indagini; il tutto allo scopo di accaparrarsi la pensione dell’anziana (2.100 euro al mese) malata di Alzheimer.
Sarebbe stato il delitto perfetto se non fosse stato per la coscienza del giovane Gino Laurini, all’epoca dei fatti 18enne. Proprio per togliersi un peso divenuto ormai insostenibile, il ragazzo – nel frattempo trasferitosi da Pontenure alla Toscana – si è autodenunciato e ha indicato ai militari dell’Arma il luogo esatto in cui si trovavano i resti della 63enne scomparsa.