«Parliamoci chiaro, una volte per tutte. Il numero di stranieri a Piacenza non dipende né da me né dalla Barbieri. Far credere il contrario è una bugia. Dal sindaco dipenderà invece la soluzione alle criticità vissute dalla cittadinanza». Il candidato sindaco del centrosinistra Paolo Rizzi ha deciso di chiarire in modo deciso quello che da giorni sembra il mantra della campagna elettorale della sua avversaria: Rizzi vuole i clandestini, la Barbieri no. «Niente è più lontano dalla realtà» afferma il professore della Cattolica, e affonda: «Finora dalla destra ho sentito solo proposte irrealizzabili (come militarizzare i quartieri) o incostituzionali (come il quoziente piacenza). Noi sappiamo di dover agire su due binari e lo diciamo da sempre: investimenti e tolleranza zero contro il crimine e le cause del crimine, azioni positive di integrazione (iniziative di quartiere, di vicinato, di valorizzazione)».
Rizzi ci tiene a fugare ogni dubbio sul tema della sicurezza, se mai ce ne fosse bisogno: «Tutti sono contro l’illegalità, la clandestinità, il crimine. E ci mancherebbe altro. Il punto è un altro: è troppo facile urlare “basta”, è capace chiunque. Al contrario, bisogna avere progetti credibili e concreti per risolvere i problemi».
Gli slogan urlati, quelli che arrivano alla pancia delle persone, si pongono – secondo Rizzi – il solo obiettivo di spaventare sfruttando la paura che già c’è, sfruttando il fastidio e il disagio di fronte a certi fenomeni. E quando si parla di slogan urlati, il riferimento a Matteo Salvini pare scontato: è venuto a Piacenza per Patrizia Barbieri bel tre volte – dice Rizzi – connotando in modo chiarissimo la sua campagna. La Barbieri, secondo il centrosinistra, potrebbe rappresentare una virata verso «una destra estrema e xenofoba» che rischia di vanificare il lavoro fatto in questi anni. «Ma la sicurezza, quella vera – afferma Paolo Rizzi –, quella che migliora le condizioni di vita delle persone, quella che studia iniziative per rendere più vivibili e belli i quartieri in modo che smettano di essere terreno fertile per i delinquenti, è di sinistra. Sicurezza, per noi, è tolleranza zero contro i criminali, grazie anche alla tecnologia, unita alla difesa prima di tutto dei più deboli e unita a tutte le iniziative in grado di creare integrazione reale, effettiva, positiva». In altre parole, secondo di Rizzi non basta l’esercito nelle vie della città per rendere la città stessa più sicura. Serve altro, servono progetti, servono iniziative, serve una visione lucida e razionale.