Bobbio: per la rassegna “Accadde domani” in programma dal 15 al 18 giugno “La tenerezza” di Gianni Amelio

Un grande Maestro, Gianni Amelio, per “Accadde Domani”: al cinema Le Grazie di Bobbio, con un film “LA TENEREZZA” che vede protagonisti attori del calibro di Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi, Renato Carpentieri, Arturo Muselli, Giuseppe Zeno, Maria Nazionale, Enzo Casertano

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Liberamente ispiratosi al romanzo La tentazione di essere felici di Lorenzo Marone, Gianni Amelio, dopo aver raccontato per anni di protagonisti sempre in viaggio si ferma stanco, quasi ad ammirare la devastazione di un paese sentimentalmente in macerie.

Il film LA TENEREZZA sarà programmato giovedì 15 e venerdì 16 giugno alle ore 21,15, sabato 17 e domenica 18 in doppia proiezione alle ore 18,30 e 21,15.

“Sentimenti che si incrociano tra il sorriso e la violenza. Un padre e i suoi figli non amati, un fratello e una sorella in conflitto, una giovane coppia che sembra serena. E i bambini che vedono e non possono ribellarsi. La storia di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, una città borghese dove il benessere può mutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano.”

“Renato Carpentieri recita il ruolo di una vita regalando a Lorenzo tutte le sfumature di un mestiere amato e di un’umanità profonda, Elio Germano lascia trapelare la sua caratteristica rabbia compressa in una scena memorabile per intensità espressiva e strazio esistenziale. Giovanna Mezzogiorno incarna la durezza che le è stata trasmessa dal padre come unico codice comunicativo ma resta dura senza perdere la tenerezza, perché è ancora capace di tradurre “il suono della voce, il fiato, quello che le persone hanno nella testa”. E tenerissima è Micaela Ramazzotti, richiamo di vita talmente potente da diventare irresistibile, ma anche così emotivamente ingestibile da generare l’impulso di sopprimerlo.
La tenerezza è la storia di un uomo che ha fatto della sua ambiguità una professione scegliendo di non essere giudice nella speranza di non venire giudicato, e Amelio lo racconta con una solidarietà legata anche al passare del tempo, a quel momento della vita in cui si vorrebbe perdonare tutti e meritare il perdono di ognuno, e a quella lettura quotidiana dei necrologi in cui si teme sempre di trovare l’ennesimo nome di un amico. Ma la dimensione universale del suo magnifico film è quella della solitudine come segno di questi tempi in cui ognuno, anche all’interno di una famiglia, fa e pensa per sé, in cui le responsabilità affettive sono percepite come blocchi alla propria crescita individuale e fonti costanti di preoccupazione (ovvero specchi della propria inadeguatezza a proteggere), mai come risorse cui attingere nel momento del bisogno, o anime affini con cui condividere quei rari momenti di gioia in cui si esce dalla porta di casa cantando. “

La rassegna giunta alla ventitreesima edizione è promossa dal FICE Emilia Romagna in tutta la regione allo scopo di favorire la programmazione di opere italiane nei cartelloni estivi di sale e arene.