“Il caso dell’inceneritore di Piacenza è emblematico: in una vicenda sola si dimostra come aumentare lo scollamento tra politica e cittadini e produrre un calo di fiducia nelle istituzioni”. Non usa mezzi termini Sandra Ponzini, candidata sindaca di Piacenza per Passione Civica alle elezioni del prossimo 11 giugno. La lista progressista e l’insegnante piacentina in corsa per palazzo Mercanti spiegano così la posizione sull’inceneritore di Borgoforte.
“Quando il Piano Rifiuti della Regione Emilia-Romagna è stato presentato a Piacenza, si è detto ai cittadini che l’inceneritore di rifiuti di Borgoforte sarebbe stato il primo ad esser chiuso perché era tra i più vecchi in regione. Poi, a poche settimane dal voto, si è voluta forzare la conferenza dei servizi per allungarne la vita. Doveva chiudere nel 2020, e ora si è deciso di bruciare rifiuti speciali provenienti da altre città. Ora, i casi della vita vogliono che dovrà essere proprio la Regione Emilia-Romagna a chiudere la procedura attorno alle decisioni prese dalla conferenza dei servizi. Ecco, questo è il tipico esempio di come le “doppie verità” non funzionano, e le persone non vanno prese in giro specialmente su temi così importanti”.
Nel merito della decisione di aumentare la vita dell’impianto di Borgoforte e bruciare rifiuti speciali da altre città, Ponzini spiega: “Siamo contrari a bruciare rifiuti speciali da altre città perché al di là dei rapporti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che dicono che le polveri sottili prodotte sono un fattore di rischio sanitario acclarato, la decisione imposta tradisce la fiducia che i piacentini hanno riposto, in modo convinto, nel sistema della raccolta differenziata. Noi siamo per aumentare la raccolta differenziata attraverso il porta a porta, e di pari passo aumentare il coinvolgimento nelle scuole sul fronte di un ciclo dei rifiuti virtuoso, determinante per la qualità della vita di una comunità”.
Un altro tema “caldo”, quello dello stadio del Piacenza calcio, è stato affrontato ieri dalla Ponzini durante il confronto sullo sport organizzato all’interno della prima festa dello sportivo al campo comunale della Folgore, in via Pavia. “Siamo disposti a cedere ai privati lo stadio Garilli a una cifra simbolica. Il fatto che in Italia gli stadi delle squadre di calcio professionistiche siano pubblici è un problema. Vanno studiate sinergie, soprattutto a livello progettuale. Ma se parliamo di sport, a Piacenza parliamo di migliaia di giovani che praticano attività a livello dilettantistico. Una maggior cura del Comune nei confronti delle strutture è necessaria, come sono urgenti i presidi sportivo-sanitari richiesti dalle centinaia di famiglie con figli disabili che spesso trovano ostacoli alla pratica per la mancanza di strutture adatte”.