Mostra sul brefotrofio dell’ospedale di Piacenza: sinergia tra Ausl, Lions Club e Archivio di Stato

Azienda Usl di Piacenza e Lions Club International (Distretto 108 ID3) insieme “Per una storia della Sanità a Piacenza”. Giovedì 1 giugno, alle 11, al primo piano del Polichirurgico, è in calendario la presentazione di questa iniziativa che prevede una mostra sul brefotrofio dell’ospedale di Piacenza.  In collaborazione con l’Archivio di Stato di Piacenza sarà possibile ripercorrere la storia di questo istituto, pensato all’epoca per accogliere e allevare i neonati illegittimi e abbandonati. Il periodo preso in considerazione, a livello documentale, va dall’inizio del Seicento alla metà dell’Ottocento.

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Le province coinvolte nell’iniziativa nel ciclo di iniziative dei Lions sono quattro: Pavia, Cremona, Lodi e, appunto, Piacenza. L’ospedale di Piacenza, a differenza degli altri ospedali coinvolti, già da qualche anno ha aperto le porte ai cittadini, affinché possano scoprire quanta storia risiede ancora fra le sue mura, per esempio in Sala Colonne e nell’intera struttura dell’ex-monastero olivetano. Le visite al patrimonio storico-artistico, gratuite, possono essere prenotate rivolgendosi a Martina Croci (telefono: 0523.302016; e-mail: m.croci@ausl.pc.it).

Fabrizio Moro, governatore distrettuale, spiega perché, in occasione del centenario, i Lions abbiano ideato questo percorso nei luoghi storici della cura: “Non è affatto casuale che il nostro club abbia scelto anche la Sanità per festeggiare un secolo di attività. I Lions si sono sempre impegnati su temi quali la vista, il diabete e i tumori infantili. Offriamo screening gratuiti, orientamento per i più giovani e corsi per imparare l’uso del defibrillatore. Proprio di recente abbiamo lanciato anche il Progetto Sofia, “Due mani per la vita”. Si tratta di insegnare nelle scuole le manovre di disostruzione pediatriche. Possiamo dire con orgoglio che 15 vite sono già state salvate”.

All’incontro di giovedì, tra gli altri, parteciperà anche Cecilia Lucotti, laureata in Studi Umanistici all’Università degli Studi di Milano, con una tesi sulle “strutture, dinamiche e storie di abbandono infantile a Piacenza dal Farnese a Napoleone” dal titolo “Ma ti faran conoscere chi sei, un giorno forse questi carmi miei”.