“Il nostro Punto di Ascolto è stato aperto il 29 Gennaio, tre mesi prima dell’Info Point di Trespidi, da settembre stiamo lavoriamo su un programma su misura per la nostra città attraverso incontri con esperti e confronti con i nostri attivisti e simpatizzanti. Tutto questo quando ancora Trespidi stava tentando di scalare il suo partito per arrivare alla candidatura da sindaco. Ed è per questo che puntiamo prevalentemente sul programma, l’unico sul quale poi dovremmo render conto ai cittadini”.
“Non abbiamo i soldi per permetterci sondaggi, né tantomeno porre la faccia di Andrea Pugni su quegli autobus tanto criticati perché vecchi ed inquinanti. Sappiamo bene che a livello locale conoscere un candidato è una variabile importante per le intenzioni di voto preliminari, il Movimento 5 Stelle però preferisce puntare sul programma e su candidati sconosciuti, poiché estranei ai poteri forti e alla vecchia politica, quel tipo di politica che ha danneggiato questo paese e la nostra città. Inoltre la campagna elettorale porta inevitabilmente alla conoscenza diretta e personale del candidato sindaco, che ogni giorno partecipa a numerosi appuntamenti per parlare della città e dell’importanza del nostro programma”.
“Dall’11 Maggio, giorno finale del campionamento dell’autorevole sondaggio della società Twig, sono passate due settimane dense di confronti e partecipazione attiva, abbiamo organizzato banchetti tutti i giorni e stiamo dimostrando in ogni occasione l’importanza per noi della competenza, trasparenza e serietà di Andrea Pugni e del nostro gruppo di candidati”.
“Dare per scontata la presenza di Trespidi al ballottaggio può essere un grave errore di valutazione, in primo luogo per la ristrettezza del campionamento considerato (607 persone) che può già aver cambiato idea e, a nostro avviso, non rispecchia realmente l’elettorato piacentino, sia perché l’ultima settimana di campagna risulta sempre decisiva per concretizzare le intenzioni di voto. Ricordiamo inoltre che per le elezioni comunali 2012 di Piacenza il Movimento 5 Stelle non era stato nemmeno considerato nei sondaggi e prese quasi il 10% a fronte di una campagna elettorale meno organizzata, costata meno di mille euro”.
“Invitiamo tutti i partiti a non investire risorse importanti nei sondaggi e fare il possibile per avere contatto diretto con la cittadinanza grazie ai consigli preziosi delle persone che si fermano ai banchetti o che si incontrano nei bar dei quartieri, non solo in campagna elettorale”.