UN SEMINARIO DI FORMAZIONE A PIACENZA PER CHI SI OCCUPA DI INTERCULTURA
Piacenza, Palestra di Via Pallastrelli, sabato 27 maggio – domenica 28 maggio 2017
Sabato 27 maggio (ore 9-19 con pausa pranzo) e domenica 28 maggio (ore 9-13) a Piacenza, presso la Palestra in via Pallastrelli l’Associazione Mondo Aperto APS in collaborazione con Associazione Sentieri nel Mondo APS, Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio e SVEP Centro Servizi per il Volontariato, organizza un percorso di Formazione sulle dinamiche interculturali, con la presenza degli esperti di teatro danza terapia Ilaria Olimpico e Fernando Battista.
Destinatari: Docenti, Educatori, Mediatori linguistico-culturali, Giovani, Volontari che operano con i migranti
Contributo di partecipazione: €. 30. I posti sono limitati.
Sarà rilasciato attestato di partecipazione, valido ai fini dell’aggiornamento.
Informazioni e iscrizioni presso: Cecilia Fava, cecilia_fava88@yahoo.it; 329.5645465
FORMAZIONE ED EDUCAZIONE INTERCULTURALE: il significato di un percorso
Il contesto multiculturale è un dato di fatto per chi opera nel sociale, per chi insegna nelle scuole e per la cittadinanza tutta. Una società realmente inclusiva e interculturale* va oltre la constatazione della presenza delle differenze e le mette in dialogo in una cornice di umanità in cui ognuna e ognuno possa essere accolto/a e accogliere allo stesso tempo.
In particolare nella nostra città di Piacenza stiamo vivendo un cambiamento demografico via via sempre più multiculturale: accanto ai cittadini nati qui sono arrivati nuclei famigliari, singoli, minori, che rappresentano le più diverse provenienze culturali. La sfida del vivere quotidiano necessita di strumenti di analisi, dialogo, gestione dei bisogni e delle prospettive di vita. E’ una sfida che presenta opportunità di crescita personale e sociale, di ampliamento delle prospettive, di sviluppo della creatività culturale e della capacità di risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Nell’ambito formativo ed educativo, il gioco e le arti possono essere strumenti efficaci di indagine della realtà personale e sociale e della sua trasformazione.
Teatro, danza, espressione corporea, gioco, creano un ambiente protetto in cui potersi esprimere e confrontare, in cui apprendere coinvolgendo la sfera cognitiva, emotiva e relazionale.
*“Interculturalità” è da intendere come attitudine-pratica socioculturale e come approccio socio-pedagogico, che coltiva l’apertura all’alterità, la pluralità di visioni, la valorizzazione della diversità.
Obiettivi:
• Sviluppare una sensibilità interculturale
• Acquisire in modo esperienziale strumenti teorici e pratici
• Aprire orizzonti transculturali per una convivenza armoniosa e rispettosa
Ecco allora la proposta:
Seminario di formazione interculturale con teatro e danza, per chi opera in contesti multiculturali
Teatro
Il teatro è un potente strumento di apprendimento non formale. In questo percorso, il teatro permette di far emergere l’immaginario sull’Altro, di affrontare stereotipi e pregiudizi e mettere in scena situazioni di relazioni interculturali per poterle indagare in maniera creativa.
Durante il seminario, si dedica il tempo necessario alla formazione del gruppo e alla creazione della fiducia nel gruppo e tra formatori e gruppo, attraverso giochi-esercizi appartenenti al metodo del Teatro dell’Oppresso. Si tratta di un processo continuo e non sempre lineare, che risponde ai feedback del gruppo.
Si fa uso di giochi-esercizi teatrali per esplorare la prossemica dello spazio in prospettiva interculturale, il teatro immagine per rendere visibile l’immaginario sull’Altro, la messa in scena per poter guardare da fuori il proprio vissuto, ampliandolo e indagandolo collettivamente, le tecniche riadattate di Arcobaleno del Desiderio e Poliziotti nella testa per prendere consapevolezza delle “voci culturali interiorizzate” da cui possono nascere sensazioni di imbarazzo, disagio, fastidio o rabbia.
Durante il laboratorio si utilizza in particolare:
• il teatro immagine, una tecnica del Teatro dell’Oppresso, basata sulla costruzione di immagini con i corpi delle persone, immagini che poi possono essere dinamizzate aggiungendo il movimento e il ritmo
• il teatro forum, una tecnica del Teatro dell’Oppresso, che consente al pubblico di sperimentare teatralmente soluzioni creative per affrontare le problematiche presentate in una scena
• giochi esercizi di teatro, per promuovere la consapevolezza di sé e la fiducia nel gruppo
• arcobaleno del desiderio e poliziotti nella testa, tecniche del Teatro dell’Oppresso, che consentono di rendere visibili le oppressioni interne dei personaggi
• testi
E’ previsto un tempo dedicato al “circle time”, ossia a un tempo di riflessione in cerchio su quanto sperimentato.
Danza
Danzamovimentoterapia è una modalità specifica di trattamento di una pluralità di manifestazioni della patologia psichica, somatica e relazionale, ma anche una suggestiva possibilità di positiva ricerca del benessere e di evoluzione personale. Si collega idealmente ad antiche tradizioni nelle quali la danza era un mezzo fondamentale nelle pratiche di guarigione e ripropone negli attuali contesti clinico-sociali le risorse del processo creativo, della danza e del movimento per promuovere l’integrazione psicofisica, relazionale e spirituale, il benessere e la qualità della vita della persona.
La DanzaMovimento Relazionale¬Creativa© è una metodologia che si rivolge in particolare ai Counselor e a chi non ha strumenti della relazione d’aiuto per utilizzare la modalità della danza e del movimento in tali contesti. Ideata da Fernando Battista, utilizza modalità che derivano dalla Dmt, dalla Danza Contemporanea, dal contact, dall’Expression Primitive, dalla Laban Analysis, dallo yoga.
L’intervento vuole fornire la possibilità di riflettere su come la DMT può proporsi come strumento che incarni il conflitto, il malessere, lo stress individuale e collettivo di comunità minacciate di estinzione dalla massificazione delle culture dei media e dai mezzi di comunicazione, poter recuperare un’identità minacciata e privata del senso dell’essere e dell’appartenere, ritrovare il germoglio della nuova fiducia in sé, della nuova capacità di creare ed essere bellezza, educare ad uno spirito collaborativo, del riconoscimento e del rispetto dell’altro al fine del benessere dell’individuo nella collettività attraverso l’individuazione di pratiche comunicative creative-relazionali ed espressive che passino per il corpo, la danza e che si rivolgano al riconoscimento e al rispetto di ogni persona.
Stanley Keleman disse: “Ho incorporato i miei incontri con il mondo e questi hanno lasciato un loro segno”. La relazione, l’incontro con l’altro, è quindi ciò che ci forma, il mondo nel quale Io mi confronto con Te, mi rapporto con ciò che è diverso da quello che io sono, e disegno così i miei limiti, la mia persona.
I cardini della proposta di formazione risiedono in tale affermazione, la possibilità di individuarsi nella relazione con ciò che è altro da me, ridisegnando i miei confini attraverso l’incontro di diverse culture che trovano nella danza un linguaggio transculturale spesso condiviso.
Il seminario è libero e aperto a tutti, in particolare a insegnanti, educatori, volontari, giovani e animatori di gruppi. Viene richiesto un contributo spese “simbolico” di €. 30,00 e sarà rilasciato Attestato di partecipazione, valido ai fini della formazione in servizio.
Chi sono i FORMATORI
ILARIA OLIMPICO
Facilitatrice di Teatro Sociale, da anni si occupa di intercultura, pari opportunita’ e ri-connessione con la natura.
Ha fondato nel 2012 con Uri Noy Meir il Collettivo artistico TheAlbero, promuovendo l’arte come strumento creativo di cambiamento personale e sociale, organizzando laboratori, formazioni, stage residenziali estivi all’estero e festival. Porta avanti il progetto di teatro sociale “Ferite di Donne Medicine di Donne”, un laboratorio teatrale rivolto alle donne sulla condivisione e l’empowerment.
Dal 2008 facilita laboratori per bambine/i e ragazze/i nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado su intercultura, pari opportunità, educazione alla mondialità, conflitto, sostenibilità ambientale. Integra teatro e narrazione in una metodologia di educazione non formale caratterizzata dall’uso delle arti come strumenti di indagine e trasformazione della realtà personale e sociale.
E’ co-autrice e attrice del corto teatrale sulle aspettative sociali sulle donne “Layla vuole uscire dalla scatola” e autrice e attrice del corto teatrale “Fatima!” ispirato alla sociologa marocchina Fatima Mernissi.
Originaria di Napoli, ha soggiornato a Damasco, Beirut e al Cairo, ha vissuto a Torino, a Roma e ora vive a Passignano sul Trasimeno (PG), vicino al Centro per l’Educazione Ambientale Panta Rei, intrecciandovi percorsi di educazione e formazione.
FERNANDO BATTISTA
Danzatore, coreografo, insegnante negli Istituti di Istruzione Superiore, laureato in economia, psicologo in formazione, diplomato al Master in Peacekeeping and Security Studies (Università Roma Tre anno 2012) con tesi su “La Danzamovimentoterapia come strumento di recupero sociale e di educazione alla pace”, Danzamovimentoterapeuta ai sensi della Legge 14/01/2013 n. 4, iscritto all’ Associazione Professionale Italiana Danzamovimentoterapia (APID), Counsellor Espressivo Supervisore e Trainer DanzaMovimento Relazionale-Creativa (metodo F. Battista)© ASPIC, docente presso diverse scuole di formazione in ArteTerapia, referente di APIDMagazine e collaboratore della rivista NuoveArtiterapie .
Ha ideato il metodo DanzaMovimento Relazionale-Creativa© che integra elementi di DMT, danza contemporanea, BMC, Expression Primitive, Laban-Analysis ed il Counseling.
Conduce gruppi di Danzamovimentoterapia e colloqui di DMT e/o Counseling Artistico e DM-Rel-Cre© a Roma.
Lavora nel campo del benessere e della crescita personale con adulti ed adolescenti, e nell’ambito clinico con persone con abilità speciali. Si occupa di mediazioni di conflitti ed educazione alla pace con la Dmt in contesti nazionali ed internazionali. Conduce laboratori di DanzaMovimentoTerapia, DanzaMovimento Relazionale-Creativa© e Counseling con rifugiati politici e vittime di tortura in collaborazione con l’ass. Laboratorio 53 a Roma.
Responsabile dell’organizzazione: Rita Parenti, Presidente di Mondo Aperto APS, ritaparenti2002@libero.it; 347.7842169