Anniversario della strage di Capaci, l’appello: “Lenzuola bianche a balconi e finestre”

Il 23 maggio 1992 è il giorno della strage di Capaci, nell’attentato terroristico-mafioso perdono la vita il dr Giovanni Falcone con la moglie dr.ssa Francesca Morvillo, gli Agenti di Scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Sopravvivono all’attentato l’autista giudiziario Giuseppe Costanza e gli Agenti di Scorta Angelo Corbo, Paolo Capuzza e Gaspare Cervello. L’associazione “100×100 in movimento” ricorda l’episodio con le parole tratte dal racconto di Angelo Corbo, ospite a Piacenza pochi giorni fa: “Quell’aria splendida, celeste, di quella giornata era diventata marrone. Vedevo il mio sangue che colava e all’improvviso la macchina di Falcone a metà. Ci avvicinammo a quella macchina e, insanguinati e con diverse fratture, riprendemmo il nostro lavoro: proteggere il giudice Falcone. Pur con la consapevolezza che non potevamo piu’ difendere nessuno, per le condizioni in cui ci trovavamo. Sapevamo che loro non avrebbero lasciato incompiuta l’opera, ci aspettavamo che scendessero in campo per finirci. Falcone era ancora vivo, ricorderò per sempre che si girò verso di noi e ci guardò con gli occhi imploranti. Noi eravamo li’, non riuscivamo ad aprire la macchina, cosi’ ci rimase solo di fare scudo”.

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“Il nostro abbraccio a tutti i familiari dei Caduti di quel terribile giorno, la nostra stima e riconoscenza ai “sopravvissuti”, Uomini che hanno dovuto lottare in questi 25 anni per ricordarci di essere ancora vivi” scrive in una nota l’associazione.

L’associazione 100×100 in movimento da Piacenza rilancia, per il quinto anno, l’iniziativa di memoria attiva:
lenzuola bianche a balconi e finestre in ricordo delle stragi di Capaci, via D’Amelio e di Rita Atria. “Dal 23 maggio al 26 luglio invitiamo ad esporre a balconi e finestre le nostre lenzuola bianche come simboli di ribellione ad ogni logica mafiosa. Per gli uomini e le donne che ispirano le nostre azioni quotidiane, perché resi immortali dall’esempio delle loro vite. Per i nostri territori feriti, dal Nord al Sud, dalla dominazione di tutte le mafie, con la complicità di corrotti e collusi che non hanno a cuore il bene comune, bensì i propri interessi personali. Le nostre lenzuola bianche siano mosse dal vento della Bellezza, siano SEGNO DI SPERANZA E SETE DI GIUSTIZIA PER PROSEGUIRE NELL’IMPEGNO DI COSTRUIRE SOCIETA’ FATTE DA CITTADINI CONSAPEVOLI CHE LA LEGALITA’ CONVIENE, CHE LE SCHIENE DRITTE SONO LE PIU’ BELLE. L’iniziativa terminerà il 26 luglio, anniversario della morte di Rita Atria. Rita Atria era una giovanissima testimone di giustizia, che si tolse la vita il 26 luglio 1992, una settimana dopo la morte del giudice Paolo Borsellino, sopraffatta dal dolore per la perdita dell’uomo al quale aveva affidato la propria vita, i propri sogni e le proprie speranze di riscatto dal giogo mafioso. Riteniamo indispensabile che le nostre lenzuola bianche continuino a sventolare per Rita, vittima a soli 17 anni, troppo spesso dimenticata. Dal 20 al 26 luglio parleremo soprattutto di lei, chiedendo a tutti di diffondere il più possibile la sua storia”.

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