“La Cultura è una fonte di ricchezza soprattutto per i cittadini del domani e il nostro intento è quello di recuperare risorse all’interno del bilancio comunale a favore della Cultura e dell’Arte. Ad oggi viene destinato il 4% del bilancio, noi vogliamo fare di più per migliorare questo importante capitolo”. Queste le parole del candidato sindaco Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) all’interno dell’incontro “Quale cultura per Piacenza? I candidati sindaco rispondono” organizzato dall’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita. “Proprio per l’importanza che riservo alla Cultura ritengo sia giusto confermare il Festival del Diritto ancorché articolato in un modo differente rispetto alle edizioni passate- ha detto Rabuffi- il Festival ha permesso ai giovani di discutere di argomenti che difficilmente avrebbero trattano in altre sedi”. Rimanendo sul binomio giovani-cultura, il candidato sindaco ha detto: “Piacenza è deficitaria di luoghi in cui poter fare Cultura. Una situazione al limite del paradosso in un momento in cui, per effetto del federalismo demaniale, si stanno andando ad acquisire tantissimi immobili pubblici. Noi pensiamo all’Ospedale militare o all’ex Laboratorio Pontieri come spazi per cercare di articolare una proposta di location per tutti quegli eventi che a Piacenza hanno difficoltà ad essere svolti, spazi per concedere ai giovani la possibilità di avere laboratori teatrali, musicali e di qualsiasi altra articolazione dell’arte in senso lato”. Un obiettivo ambizioso che può essere raggiunto solamente lavorando tutti assieme: “Non si tratta di fare promesse irrealizzabili, sappiamo benissimo che spazi come quelli citati hanno costi di gestione e di manutenzione altissimi, per questo è necessario mettere insieme la comunità attenta al tema della Cultura con i soggetti istituzionali e gli sponsor per individuare obiettivi, aree ed eventi particolari”. Un sistema che potrà reggere solo con la giusta promozione della città: “L’Arte e la Cultura a Piacenza hanno un grosso limite e cioè quello di non essere promossi nel miglior modo possibile. Piacenza ha una marea di bellezze che non sono promosse né fuori né dentro la città, bisogna migliorare la qualità della comunicazione e i servizi riservati ai turisti”. Piacenza non può e non deve essere un’isola: “Non dimentichiamoci che la Cultura è legata al turismo e turismo significa attrarre visitatori, la cosa che veramente ci interessa è fare un’offerta che vada al di là della nostra città, non possiamo pensare che Piacenza si muova da sola. Il Comune deve essere protagonista e prendere in mano le redini di un’azione che vada al di là dei confini territoriali”.
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