“Carni: consumi, pregi e rischi” è il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Laureati in Scienze Agrarie e Forestali di Piacenza che si terrà venerdì 19 maggio con inizio alle ore 17,30 presso la Sala Panini di Palazzo Galli in via Mazzini 14 a Piacenza. L’evento si svolge con il patrocinio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Amministrazione Provinciale, del Comune e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, oltre che in collaborazione con l’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e con la Banca di Piacenza. ALSAF nel quadro dell’attuazione del programma di attività culturali 2017, punta ad affrontare in modo divulgativo un tema di grande interesse. “Abbiamo promosso questo momento di riflessione – ha spiegato Giuseppe Bertoni, presidente ALSAF – per far luce sul ruolo della carne nell’alimentazione umana. La nostra attenzione si focalizza su ciò che le carni rappresentano per rendere ottimale una dieta, ma anche sui modi per escluderne possibili rischi: contaminazione chimico-microbiologica, eccesso di consumi ecc.”. Il programma del Convegno è particolarmente ricco di temi di estrema attualità: dopo il saluto del Presidente di ALSAF, Professore Giuseppe Bertoni, e del Dott. Augusto Pagani, Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Piacenza, seguiranno gli interventi del Professor Leonardo Nanni Costa, Direttore Dip. Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna su “Quanta carne si consuma in Italia?”. Successivamente il Dottor Marco Delledonne, Direttore del Programma di Sicurezza Alimentare A.U.S.L. di Piacenza, svolgerà il tema su “La Salubrità delle carni (chimica e microbiologica)”. Farà seguito l’intervento del Dottor Giuseppe Gregori, pediatra, su “La carne nella dieta del bambino, una scelta consapevole e responsabile”, mentre la Dottoressa Mara Negrati, Responsabile di Nutrizione Clinica dell’Ospedale di Piacenza, affronterà il tema “La carne nella dieta dell’adulto, fra salute ed ideologia”. Al termine dei lavori seguirà un assaggio di piatti a base di carne, accompagnato dalla degustazione di vini della tradizione.
Secondo Deaton (2015), Nobel per l’Economia nello stesso anno, l’Homo è vissuto per il 95 % dalla sua origine nutrendosi di caccia, pesca e raccolta di vegetali vari; ovvio che le carni siano state un’importante componente della sua dieta. Con la comparsa dell’agricoltura (coltivazione e allevamento),circa 10-12.000 anni fa, si è accresciuta la quota di alimenti amidacei, mentre gli alimenti di origine animale hanno avuto alti e bassi in funzione di molte circostanze: presenza di foreste e/o pascoli, rango sociale, grado di sviluppo della società ecc. Sino alla seconda metà del secolo scorso, anche a causa di endemica penuria degli alimenti animali, gran parte della popolazione provava grande attrazione nei confronti di tali alimenti. Ben diversa la situazione attuale, caratterizzata da una più o meno marcata avversione per le carni (vegetariani) o per gli alimenti di origine animale in genere (vegani). Le ragioni di tale avversione si possono così riassumere:
• accresciuta sensibilità nei confronti di altri esseri
senzienti, gli animali superiori, di cui si ha spesso
esperienza con i “pet”;
• il fiorire di ricerche volte a dimostrare gli effetti
negativi sulla salute (o presunti tali) degli alimenti di
origine animale;
• l’impatto negativo sull’ambiente degli allevamenti
animali, specie di ruminanti e se intensivi.
Senza nulla togliere all’importanza del rispetto nei confronti degli animali e senza voler trascurare il possibile impatto sull’ecosistema, la nostra attenzione si focalizza su ciò che le carni rappresentano per
rendere ottimale una dieta, ma anche sui modi per escluderne possibili rischi: contaminazione chimico-microbiologica, eccesso di consumi ecc.
G. Bertoni e A. Pagani
Segretaria Marilena Massarini
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