Sparatoria di Alseno, arrestati due albanesi: “Hanno ospitato l’aggressore latitante”. Trovata la pistola

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Hanno ospitato Bafti (alias Senaj) Alket, l’albanese di 25 anni che ha sparato a un marocchino 18enne nei pressi di un bar di Alseno: arrestati padre e figlio, rispettivamente di 51 e 21 anni. L’albanese è tuttora ricercato, ma i carabinieri stanno facendo terra bruciata intorno a lui, risalendo man mano ai suoi spostamenti e punendo coloro che stanno favorendo la sua fuga. In questo caso sono finiti in manette due connazionali dell’aggressore, accusati appunto di aver ospitato il giovane ricercato. Tutto è iniziato da una residente nella zona di via Pietro Cella: la donna, infatti, alcuni giorni fa, ha segnalato ai carabinieri una vettura sconosciuta e parcheggiata da un po’ troppo tempo in un’area di sosta nei pressi della propria abitazione. I militari hanno deciso di verificare scoprendo trattarsi della Volkswagen Golf di colore scuro utilizzata proprio da Bafti per la fuga subito dopo la sparatoria ad Alseno. Considerata l’importanza della scoperta, le forze dell’ordine hanno passato al setaccio le abitazioni nel raggio d’azione dell’auto, partendo da alcune famiglie connazionali del fuggitivo e quindi con maggiori probabilità di intrattenere rapporti di amicizia con lui. Operazione scattata questa mattina, martedì 9 maggio. Una volta arrivati a perquisire l’abitazione del 51enne e del 21enne, i militari hanno in effetti avuto ragione: all’interno di un’auto custodita in un box e intestata alla madre del 21enne i carabinieri hanno rinvenuto una carabina ad aria compressa e una pistola Beretta calibro 9 corrispondente alla perfezione con quella utilizzata per sparare al 18enne marocchino ad Alseno. La pistola è risultata rubata sempre ad Alseno nel dicembre scorso ed è stata consegnata ai RIS di Parma per la conferma scientifica, anche se gli investigatori piacentini non hanno dubbi sulla corrispondenza. Il 51enne è pregiudicato per reati legati alla droga, mentre il 21enne è risultato raggiunto a marzo scorso da un decreto di espulsione mai rispettato: entrambi sono stati arrestati per aver favorito la fuga di Bafti, per ricettazione e per detenzione irregolare di arma da fuoco. I carabinieri stanno cercando di capire se altre persone abbiano ospitato, o stiano ospitando, il latitante sul quale pende un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di lesioni gravissime. Non è da escludere che altre manette possano scattare nei prossimi giorni anche perché il comandante provinciale dei carabinieri di Piacenza, Corrado Scattaretico, è fiducioso in una vicina svolta: “Le indagini stanno ottenendo ottimi risultati come dimostra l’operazione di questa mattina, stiamo facendo terra bruciata intorno a Bafti colpendo coloro che gli stanno agevolando la fuga”. Il 18enne marocchino, ferito alla gamba dal 25enne, è ancora all’ospedale Maggiore di Parma: all’origine della sparatoria, pare, un litigio scaturito per qualche commento di troppo da parte del nordafricano alla fidanzata dell’albanese.