Partecipate, Trespidi: “Il Comune eroga servizi o fa l’imprenditore?”

Nuovo ospedale, ambiente, logistica, rilancio della manifattura, aziende partecipate e gestione dei richiedenti asilo sono i temi che la UIL ha rivolto ai candidati sindaco in un incontro organizzato nella sede del sindacato. “La questione delle partecipate si inserisce nel tema del bilancio comunale attualmente in estrema sofferenza- ha detto il candidato Massimo Trespidi – il Comune deve decidere se continuare ad erogare servizi o fare l’imprenditore. Le due cose faticano a stare insieme, bisogna dirlo e affrontare il problema con molta franchezza. Occorre valutare attentamente caso per caso”.

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Sul tema del nuovo ospedale Trespidi si è concentrato soprattutto sul problema realmente esistente oggi ovvero la mancanza di parcheggi. “Il prossimo sindaco – ha detto – dovrà risolvere il problema del parcheggio non dell’ospedale. Stiamo studiando insieme delle proposte per risolvere questo cronico problema che Piacenza si porta dietro da anni. La domanda che ci siamo posti è non dove fare il nuovo ospedale ma perché farlo, altrimenti si rischia di fare un’operazione immobiliare. L’area individuata nella caserma Lusignani non ci sembra la soluzione migliore, è contraddittoria nel momento in cui noi diciamo di decongestionare il traffico perché così facendo si va a caricare quell’area della città già densamente trafficata. E il vecchio ospedale? Non possiamo rischiare di trovarci un’area dismessa in pieno centro, occorre che la Regione ci dica cosa ha intenzione di fare. Noi proponiamo che in quella sede trovino posto la riabilitazione post operatoria o la lungo degenza per anziani. Per quanto riguarda la revisione delle reti ospedaliere è fondamentale che la Conferenza socio sanitaria eserciti un forte ruolo soprattutto nei confronti dell’ASL. Non dovrà limitarsi – ha spiegato Trespidi – ad approvare le scelte di qualcun altro che non esprimano la volontà dei sindaci e dei cittadini”.
Capitolo ambiente e qualità della vita. Il candidato Trespidi ha in mente azioni concrete: incentivare il trasporto pubblico elettrico, l’uso di veicoli elettrici attraverso benefits come l’accesso illimitato alla Ztl, l’uso delle biciclette attraverso piste ciclabili più sicure e postazione di bike sharing accanto alle Università, incentivare l’uso del teleriscaldamento, intervenire con una revisione del Piano Urbano del Traffico, informare i cittadini con incontri periodici sullo stato di salute dell’aria. “È necessario – ha sottolineato- che il Comune sia il primo a dare il buon esempio, facendo attenzione alla gestione energetica degli edifici gestiti dall’amministrazione. È fondamentale valutare la possibilità di attingere fondi comunitari ed incentivi messi a disposizione della normativa in materia di risparmio energetico”.
Logistica e appalti: “non riteniamo che questo comparto sia l’unico modo per far crescere Piacenza – ha detto – certo è un territorio snodo che va valorizzato puntando sull’intermodalità e sulle contropartite da chiedere. In particolare su investimenti per il territorio come ad esempio riqualificare scuole o realizzare un centro sportivo polifunzionale, oppure investire sul piano ambientale con la bonifica della Pertite, che deve restare un parco pubblico, o nuovi parchi gioco”.
Sul tema del rilancio della manifatturiera “al Comune spetta il compito di creare le condizioni di contesto snellendo le procedure burocratiche, favorendo la disponibilità di collegamenti informatici e promuovendo azioni istituzionali per agganciare nuovi mercati”.
In merito al delicato argomento dell’accoglienza dei migranti Trespidi ha specificato che il Comune non ha dirette competenze. “Siamo ad un livello per cui le Prefetture fungono da agenzie immobiliari che devono collocare i migranti, così il sistema non regge. I sindaci sono costretti ad affrontare una situazione che non hanno creato, perciò occorre che abbiano più potere. L’obiettivo è collocare i richiedenti asilo in strutture non qualsiasi ma presidiate da idonee figure organizzando il percorso di integrazione non abbandonandoli a loro stessi ma coinvolgendoli in azioni di volontariato a sostegno della collettività”.