Allargare la ZTL a via Venturini e mantenere il tratto di Corso Vittorio Emanuele a senso unico. Sono le richieste di Legambiente Piacenza, Fiab Piacenza Amolabici e Comitato spontaneo dei residenti di Corso Vittorio Emanuele. Di seguito il comunicato.
Con riferimento alle recenti prese di posizione di alcuni dei candidati a sindaco di Piacenza e dei commercianti in merito al riassetto della viabilità del primo tratto del Corso e di via Venturini riteniamo necessario intervenire congiuntamente, Legambiente Piacenza, Fiab Piacenza Amolabici e Comitato spontaneo dei residenti di Corso Vittorio Emanuele, per esprimere alcune considerazioni sia sul metodo utilizzato sia sui contenuti espressi che ci trovano in disaccordo. Sul metodo due precisazioni.
Ci saremmo aspettati dai candidati su un tema così importante come la viabilità di un intero comparto, che impatta fortemente sia sulla situazione di vivibilità sia sulla qualità dell’aria, un attento ascolto a 360 gradi di tutti i portatori di interesse e non solo dei commercianti. L’ascolto di tutte le altre categorie coinvolte, residenti in primis, utenti deboli della strada, ed associazioni portatrici di interessi collettivi, oltre che doveroso segnale di rispetto delle diverse posizioni, avrebbe permesso ai candidati di esprimere un compiuto giudizio sulla situazione e le possibili soluzioni, evitando semplicistiche affermazioni dettate dal momento elettorale.
Inoltre non è più accettabile che i temi della lotta all’inquinamento, della qualità del vivere a Piacenza e della mobilità sostenibile restino semplici dichiarazioni di principio nei programmi elettorali o nei convegni mentre nelle scelte reali di ogni giorno, come questa, si privilegi sempre e comunque l’uso dell’automobile, considerata la soluzione di ogni problema del centro, aumentando di fatto l’inquinamento e diminuendo la qualità della vita della maggioranza dei piacentini .
In merito ai contenuti invece la nostra posizione è la seguente: la soluzione prospettata del “tornare all’antico” doppio senso di circolazione, nessuna pista ciclabile e zona 30 è la montagna che partorisce il topolino, quanto di meno sostenibile ci possa essere per tutti e quanto di più lontano dalle nuove normative regionale ed europee. A memoria di tutti vogliamo ricordare che il Piano dell’Aria Integrato Regionale (Pair) approvato dalla Regione Emilia Romagna fissa una riduzione delle auto in città del 20% e un netto incremento di aree pedonabili, zone 30 e Ztl da oggi al 2020. Quando vogliamo cominciare ad agire seriamente e smettere di remare in senso contrario?
La soluzione progettuale recentemente presentata dall’Assessore Cisini ai portatori di interesse risulta invece coerente con le esigenze manifestate da tutti nel tempo e con la normativa da applicare.
La conferma del senso unico sul Corso consente di ridurre le fonti di inquinamento in quel tratto di strada, a tutela dei residenti e delle piste ciclabili, aumentarne la sicurezza per pedoni e ciclisti, tra i quali tantissimi studenti. Ritornare oggi all’antico doppio senso di marcia con eventuale limitazione ai 30 Km/h e precedenza ai ciclisti come da alcuni ipotizzato, oltre ad aumentare la permanenza delle autovetture con motore acceso nel tratto di strada, ammesso venga rispettato il limite, e quindi l’inquinamento, non risolverebbe comunque il problema di via Venturini dove, infatti, il traffico di transito continuerebbe a passare, preferendo quella direttrice piuttosto che l’imbuto del tratto a velocità limitata e precedenza ai ciclisti.
L’ampliamento della zona ZTL a via Venturini, garantendone l’accesso ai soli residenti, comporterebbe la drastica riduzione della fonte di inquinamento, oggi problema sicuramente presente e accentuato dal cambio viabilistico. Sarebbe un intervento finalmente strutturale e soprattutto soluzione definitiva del problema, senza soluzioni al ribasso, come quella del ritorno al doppio senso, sebbene con tempi di implementazione di qualche mese come trasparentemente illustrato dall’Assessore Cisini.
La modifica della pista ciclabile da unica a due sensi di marcia ne permetterebbe la messa in sicurezza definitiva , attuando il progetto originario, contrastato all’epoca dai commercianti della zona. La messa a disposizione sempre nel tratto del Corso di 20 stalli di parcheggio a veloce rotazione risponde alle esigenze degli stessi commercianti riguardo le necessità del cosiddetto “take-away”. Per quanto attiene invece gli altri tipi di servizi commerciali offerti (la stragrande maggioranza) ricordiamo che l’area in questione è la meglio servita probabilmente di Piacenza in termini di parcheggi dislocati tutti a qualche centinaio di metri [es. Cavallerizza, Parcheggio di Viale Malta ).
La crisi delle vendite negli esercizi della zona attribuita erroneamente in via esclusiva alla carenza di traffico di transito sul Corso, va cercata in realtà nella presenza sempre più massiccia di centri commerciali e supermercati, l’ultimo dei quali ipotizzato nel progetto del cosiddetto nuovo stadio. Sono queste le scelte da bloccare per non far morire il centro storico.
In conclusione chiediamo all’attuale Sindaco e a chi, fra i candidati, verrà eletto di non tornare al passato, con soluzioni al ribasso ma lasciare come condizioni essenziali il senso unico sul corso e la pista ciclabile nei due sensi, lavorando fin da ora ad estendere in tempi brevi la necessaria ZTL a via Venturini.
Piacenza ha bisogno di uno sguardo rivolto al futuro, che passi attraverso il reale ascolto dei bisogni dei cittadini, tutti, che a stragrande maggioranza richiedono una città più vivibile, dove la mobilità sostenibile non sia solo disegnata sulla carta e dove l’aria che respiriamo finalmente migliori a seguito di scelte più avvedute.
Legambiente Piacenza, Fiab Piacenza Amolabici e Comitato dei residenti di Corso Vittorio Emanuele