La scrittura scenica nel teatro d’ombre contemporaneo. A Parigi l’ha insegnata a un gruppo di professionisti del settore dello spettacolo (drammaturghi, registi, attori, marionettisti ecc.) Fabrizio Montecchi, regista di Teatro Gioco Vita. Montecchi è stato dal 20 al 31 marzo nella capitale francese ospite di “La Nef – Manufacture d’utopies”, compagnia e luogo di creazione stabile di teatro di marionette, oggetti e altre scritture contemporanee, per cui ha realizzato il laboratorio “Ombres et autres fantômes de la scène”, con la partecipazione del drammaturgo Thibault Fayner. Undici giorni di lavoro, 77 ore di lezione teorico/pratica per arrivare ad affrontare una serie di questioni: esiste una particolare forma di drammaturgia per il teatro d’ombre contemporaneo? quali sono i procedimenti legati alla creazione di uno spettacolo d’ombre? qual è il ruolo della regia nella concezione dello spazio d’ombre e dell’universo figurativo? in che misura gli altri linguaggi della scena possono contribuire alla definizione e alla realizzazione di un teatro d’ombre contemporaneo? Con l’obiettivo di mettere in luce le specificità e l’unicità di una forma di teatro che deve, nel farsi, tener conto contemporaneamente e in maniera interdipendente di tutti gli aspetti della scena.
Durante il Laboratorio è stato attivato dal gruppo dei partecipanti un processo di scrittura scenica riguardante la drammaturgia, la scenografia, le sagome, il lavoro dell’attore, la musica, le luci, per citare solo gli elementi principali. Questi temi sono stati trattati sia sul piano teorico sia su quello pratico, secondo la pratica teatrale e l’esperienza consolidata di Teatro Gioco Vita. A partire da un testo teatrale sono stati realizzati momenti d’improvvisazione e di ricerca di materiali, si sono esplorate esploreranno diverse forme di messa in scena, per arrivare alla presentazione di uno “studio” frutto del lavoro del gruppo.
Un ritorno a Parigi in questa Stagione per Teatro Gioco Vita, quindi, dopo il successo di “Circoluna – l’unico circoteatro d’ombre al mondo” a La Villette dal 31 gennaio al 19 febbraio scorso, all’Espace Chapiteaux nel cartellone “Villette en cirques”: in tutto 24 repliche, sempre tutti esauriti i posti.
Sul fronte dei laboratori, invece, particolarmente intensa l’attività internazionale di Teatro Gioco Vita nella Stagione 2016/2017 con il regista e responsabile artistico della compagnia d’ombre Fabrizio Montecchi: tra le tappe più importanti, ricordiamo l’Argentina (Buenos Aires, Universitad Nacional de San Martin), il Brasile (Salvador de Bahia, compagnia A Roda), la Spagna (Monastero di Santes Creus in Catalogna).
Fabrizio Montecchi, nato a Reggio Emilia nel 1960 e ha compiuto studi d’Arte e di Architettura. Dal 1978 è collaboratore stabile di Teatro Gioco Vita, con il quale ha lavorato alla crescita e allo sviluppo dell’esperienza, unica nel suo genere, di teatro d’ombre. Ha partecipato all’allestimento di tutti gli spettacoli della Compagnia ricoprendo vari ruoli, dall’animazione all’ideazione e alla regia. Sempre per conto di Teatro Gioco Vita, ha lavorato a collaborazioni con Enti lirici, di prosa e di balletto. Ha condotto stage e seminari in tutta Europa e in Brasile, Canada, Cuba e curato diverse pubblicazioni sempre sul teatro d’ombre. Insegna all’École Nationale Supérieure des Arts de la Marionnette di Charleville-Mézières (Francia) e ha avuto incarichi di docenza alla Turku Arts Academy di Turku (Finlandia), all’Akademia Teatralna di Bialystok (Polonia), all’Uqam di Montreal (Canada) e alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Nel 2013 ha ricevuto il Prix de la Trasmission da l’Institut International de la Marionnette di Charleville-Mézières.
Collabora dal 1994, in qualità di regista e scenografo, con il Dockteatern Tittut di Stoccolma. Come scenografo ha lavorato con il coreografo Mauro Bigonzetti alla realizzazione di “Serata Stravinskij” (2002 – Aterballetto di Reggio Emilia) e “I Fratelli” (2006 – Stuttgart Ballet di Stoccarda, 2006). Come scenografo e creatore d’ombre ha realizzato “La barca dei comici”, regia di Stefano De Luca (2007 – Piccolo Teatro di Milano e Teatro Gioco Vita), e “Peter Pan”, regia di Dougie Irvine (2008 – Children’s Theatre Company di Minneapolis e Visibile Fictions di Glasgow).
Ha curato inoltre regia e scene dell’opera lirica “De l’ombre eterne” da “L’Orfeo” di Claudio Monteverdi (2009 – Teatro Gioco Vita, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Scuola dell’opera italiana Teatro Comunale di Bologna), di “Widmo Antygony”, da Sofocle (2011 – BTL di Bialystok) e di “Racka, Smrt in tulipan” da Wolf Erlbruch (2014 – LGL di Ljubljana).