Inchiesta spese pazze, assolti Stefano Cavalli e Maurizio Parma, due anni e sei mesi per Manes Bernardini con due anni di interdizione temporanea per i pubblici uffici. Si tratta del primo esito dibattimentale dell’inchiesta, visto che finora c’erano state soltanto sentenze in rito abbreviato. L’inchiesta era stata denominata “spese pazze” anche se più correttamente si tratterebbe di rimborsi non dovuti.
Per quanto riguarda il piacentino Cavalli le accuse della Procura si focalizzavano soprattutto su una serie di viaggi effettuati, tra maggio 2010 e fine 2011, da Caorso (il paese in cui risiede l’ex consigliere) in località come Chiavari e Sestri Levante. Viaggi, a cui si collegano anche una serie di spese per pranzi e cene al ristorante, per cui è stato chiesto il rimborso chilometrico.
Per quanto riguarda Parma il pm aveva puntato il dito in particolare contro quella che aveva definito “pseudo-consulenza da 1200 euro al mese affidata, nel periodo in cui Parma era capogruppo (2005-2009) ad una collega di studio dell’avvocato Roberto Corradi, all’epoca consigliere regionale della Lega, e uscito dal processo a settembre 2015 patteggiando un anno e sei mesi.
Per quanto riguarda le accuse a Cavalli il giudice del tribunale di Bologna Valentina Terilli ha sentenziato che il fatto non costituisce reato, mentre per quanto riguarda Parma il fatto non sussiste.