Prosegue l’attività del polo per l’infanzia di via Sbolli, inaugurazione ufficiale il 1 aprile

Presentato il Polo per l’Infanzia di via Sbolli, la cui attività è iniziata nelle scorse settimane con l’inserimento dei primi bambini iscritti e la cui cerimonia di inaugurazione è prevista per sabato 1 aprile alle 16.30. Sono intervenuti, il sindaco Paolo Dosi, l’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini, il vicepresidente vicario della Fondazione di Piacenza e Vigevano avvocato Roberto Rovero, il presidente e il direttore di Confapindustria Cristian Camisa e Andrea Paparo, il presidente e il direttore di Acer Massimo Savi e Stefano Cavanna e il direttore regionale del Gruppo Elior, Giuseppe Gialloreti.

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Dal 13 marzo è attivo il servizio sperimentale per l’infanzia (1-6 anni) che, affiancando la biblioteca comunale 0/6 anni “L’elefante che legge” e il Centro per bambini e genitori ”L’elefante variopinto”, già ospitati in una palazzina ubicata nella stessa via, va a completare il Polo per l’infanzia di via Sbolli.

L’inaugurazione della struttura è fissata per sabato 1° aprile, alle ore 16.30. Il programma prevede la visita degli ambienti, letture animate condotte da operatori della cooperativa Aurora Domus, affidataria dei centri per bambini e genitori, e un rinfresco per bambini e adulti. Il nuovo servizio si connota come sperimentale ai sensi della vigente normativa regionale sui servizi educativi per l’infanzia e ospita 34 bambini, di cui 12 nella sezione “Nido” (età 12/24 mesi) e 22 nella sezione “Infanzia” (età 3/6 anni).

Giuseppe Gialloreti, direttore regionale Gruppo Elior, dichiara: “Siamo molto orgogliosi di partecipare, tramite Confapi, a questo importante progetto del Comune di Piacenza. L’asilo internazionale dà un taglio innovativo al concetto di formazione per i piccoli dai 3 ai 6 anni, in linea con il nostro approccio aziendale. Per il Gruppo Elior il pasto è infatti un momento educativo a 360 gradi, occasione anche di relazione, informazione, cultura e responsabilità”.

Le domande di iscrizione presentate entro la scadenza del bando sono state 22 per la sezione “Nido” e 44 per la sezione “Infanzia”, per rispettivamente 12 e 22 posti disponibili. Le graduatorie di accesso, valide per l’anno scolastico in corso, sono state formulate sulla base dei criteri e delle procedure approvati con lo specifico regolamento che prevede due graduatorie di ammissione, suddivise per età e ordinate per punteggio. Fatta salva la condizione di disabilità del bambino, la precedenza nell’ammissione è stata determinata assegnando alla singola domanda un punteggio che ha misurato, sotto forma di indicatori, la condizione occupazionale dei genitori e il carico e il disagio della famiglia.

Il servizio funziona a gestione diretta comunale ed è fornito di una cucina, dimensionata e attrezzata per la preparazione dei pasti in loco. L’organico prevede l’impiego di 4 educatori con contratto di lavoro full time (36 ore settimanali), 2 educatori con contratto di lavoro part-time (12 ore settimanali) per il servizio di prolungamento orario pomeridiano, in funzione dalle ore 16 alle ore 18, un coordinatore pedagogico comunale, 1 cuoca dipendente della ditta Cir e due ausiliarie della cooperativa San Martino.
Tre dei quattro educatori sono in possesso, oltre che del titolo di studio previsto dalla normativa regionale, della certificazione attestante una conoscenza della lingua inglese di livello B2.
Il calendario di apertura del servizio è fissato dal 1° settembre al 30 luglio di ogni anno scolastico; a Natale e Pasqua osserverà le medesime chiusure previste dal calendario scolastico regionale.

Il progetto pedagogico si caratterizza principalmente per due aspetti innovativi
1. un metodo di lavoro basato sul gruppo aperto di età mista (2-6 anni ) che faccia dell’interazione fra i bambini lo strumento privilegiato per favorire l’autonomia del singolo, la collaborazione e l’aiuto fra i bambini più grandi e quelli più piccoli; mentre i bambini della fascia d’età 1–2 anni formano una seconda sezione più omogenea in considerazione dei particolari bisogni riferiti alle fasi dello sviluppo psico-affettivo.

2. L’offerta formativa, fin dalla prima infanzia, di una seconda lingua al fine di promuovere nelle nuove generazioni conoscenze linguistiche per accedere alle future opportunità formative ed occupazionali dell’Unione Europea. Per questo è stata individuata la lingua inglese, ritenuta lingua veicolare sia dalle famiglie italiane che da quelle straniere, il cui utilizzo deve tuttavia avvalersi di metodologie innovative, basate su contesti di cura e di vita quotidiani.

Sulle tematiche del bilinguismo il Comune di Piacenza, in qualità di capofila, ha presentato un progetto dal titolo “Edugate – Multilingual teaching in early childhood education and care” per concorrere ai finanziamenti europei nell’ambito del programma Erasmus Plus. Il progetto è stato approvato e finanziato dalla Commissione Europea ed è in corso di realizzazione insieme ai seguenti partner europei: Università di Milano Bicocca – Dipartimento di Psicologia, Università di Goteborg (Svezia), Comune di Praga (Repubblica Ceca), Comune di Riga (Lettonia), Comune di Krasne (Polonia), Istituto di Ricerca Fini, presso il Comune di Radece (Slovenia). In particolare, la sperimentazione del servizio come sistema Ecec (Early childhood education and care) e la formazione specifica del personale costituiranno l’assetto formativo ed educativo che sosterrà l’identità del servizio.

L’esposizione alla lingua inglese si propone di dare a questo servizio una connotazione europea e di sostenere con un’ottica internazionale la formazione delle nuove generazioni. L’educatrice dedicata comunicherà con i bambini unicamente in lingua inglese sia nelle attività di cura sia in quelle di gioco: in questo modo i bambini impareranno ad associare una lingua a una persona. La ricerca che è in corso produrrà la sperimentazione di metodologie didattiche innovative, insieme alla condivisione di programmi educativi e materiali didattici di cui il servizio potrà fruire. Gli educatori parteciperanno a formazioni mirate insieme ai colleghi dei paesi europei che aderiscono a Edugate (Repubblica Ceca, Lettonia, Polonia, Slovenia). L’attività di ricerca e supervisione del progetto è affidata alle Università di Milano Bicocca e di Goteborg (Svezia).

L’organizzazione pedagogica di spazi e materiali è pensata per favorire autonomie, esplorazioni, interazioni, a sostegno dell’idea di bambini protagonisti dei processi di crescita e costruttori attivi di saperi e competenze. I materiali didattici a disposizione e gli arredi, compreso un soppalco ad esclusivo uso dei bambini, rispondono all’idea di un bambino competente, capace di affrontare rischi sostenibili, e sviluppano competenze e autonomie.
In particolare la sezione Infanzia proporrà differenti percorsi ludici a piccoli gruppi, eterogenei o omogenei per età, al fine di sviluppare tutti i diversi campi di esperienza (il sè e l’altro, il corpo e il movimento, immagini, suoni e colori, i discorsi e le parole, la conoscenza del mondo), favorendo la costruzione di un curriculum di apprendimenti completo.

Il servizio dispone di uno spazio esterno ad uso esclusivo del servizio e il gioco all’aperto avrà un ruolo centrale nel progetto educativo al fine di promuovere un sano sviluppo psico-fisico del bambino e favorire, attraverso esperienze concrete, l’evoluzione di capacità osservative e la costruzione di ipotesi, propedeutiche allo sviluppo delle competenze logico-matematiche.

Finalità primaria del servizio è inoltre la promozione della partecipazione dei genitori finalizzata alla costruzione di un’alleanza educativa, ciò avverrà attraverso scambi relazionali quotidiani di qualità, ma anche attraverso specifici incontri, finalizzati alla condivisione del progetto pedagogico per favorire una responsabilità condivisa, elemento fondante di una comunità educante.

Il progetto è stato realizzato grazie all’importante contributo di istituzioni e soggetti locali
– la Regione Emilia Romagna che, per il tramite dell’Amministrazione Provinciale, ha concesso al Comune di Piacenza un contributo per la costruzione dell’opera
– Acer Piacenza che ha progettato e curato la realizzazione del fabbricato
– Confapindustria che ha fornito, a titolo di donazione, l’arredo e le attrezzature per la cucina e la dispensa
– la Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha assegnato al progetto un contributo impiegato per l’acquisto di arredi, materiali didattici, attrezzature informatiche e per l’allestimento di percorsi di gioco all’esterno.