“La scomparsa di molte attività commerciali in tutti i quartieri di Piacenza non è causata solo dalla crisi economica, ma anche da quelle politiche a favore della grande distribuzione organizzata portate avanti dalle amministrazioni di centrosinistra. È così che con lo spostamento del baricentro commerciale alle porte della città, dove si sono insediati i grandi centri commerciali, è stata minata la rete di negozi di prossimità presente in tutti i quartieri. Il risultato di questa programmazione sbagliata è ora sotto gli occhi di tutti”. Lo dichiara il segretario della Lega Nord cittadina, Luca Zandonella, che annuncia la presentazione del “Decalogo dei commercianti”, una serie di proposte per il rilancio del commercio piacentino. Il programma sarà presentato sabato 25 al banchetto allestito dalle 9,30 alle 13 in via XX settembre.
“I dieci punti – chiarisce Zandonella – si concentrano particolarmente sulle attività del centro storico, che risentono anche delle difficoltà di avvicinamento a causa dei vincoli imposti dalla Ztl e che hanno visto sfumare i vani progetti a favore del centro commerciale naturale fra le mura storiche. La Lega intende però assicurare il proprio sostegno anche ai negozi di vicinato delle altre zone con iniziative più specifiche”.
Di seguito i punti del decalogo:
1) Accesso al centro, ZTL. Il divieto del transito nella ZTL deve concludersi alle 18 per consentire ai clienti di avere più margine di tempo per effettuare acquisti e, se possibile e necessario, caricare direttamente in auto eventuali acquisti ingombranti.
2) Accesso al centro, parcheggi. Per chi arriva dalla periferia o dalla provincia è scomodo lasciare in sosta l’auto: i parcheggi sono pochi e costosi. È necessario introdurre tariffe calmierate per i parcheggi di breve durata invece dell’attuale tariffa di un euro per un’ora: per esempio 30 centesimi per 30 minuti potrebbero essere un buon compromesso. Inoltre il sistema dei bus navetta in partenza dai parcheggi di scambio deve essere intensificato e promosso attraverso campagne che invitino alla fruizione.
3) Pedoni. Nell’ottica di garantire tranquillità e sicurezza dei pedoni, corso Vittorio Emanuele deve essere vietato ai veicoli (eccetto residenti) anche nel tratto compreso fra via Nova e l’intersezione con stradone Farnese e via Venturini e l’uso di biciclette vietato come per via XX Settembre.
4) Incentivi. I pubblici esercizi che restano aperti nelle ore serali meritano di essere aiutati, ad esempio con una riduzione del pagamento del plateatico (nella vicina Cremona il plateatico NON si paga!). In occasione dello “Sbaracco”, inoltre, deve essere gratuito invece dell’attuale euro a metro quadro che attualmente il comune riscuote per i tavoli messi in strada dai commercianti. È poi da abolire l’aumento della tassa sui rifiuti che cresce di pari passo con il plateatico, considerato come un incremento della superficie del locale.
5) Decoro urbano. Un centro storico ben curato non solo è un bel biglietto da visita per i turisti, ma invoglierebbe anche i piacentini a fare acquisti in un prestigioso contesto architettonico. Tutto il centro, e non solo le arterie principali, merita un’adeguata pulizia e manutenzione.
6) Abusivismo e accattonaggio. Quotidianamente assistiamo alla presenza di venditori senza licenza, il cui numero cresce notevolmente nei giorni di mercato, che fanno concorrenza sleale ai negozianti onesti. Urgono controlli sistematici e frequenti (non SOLO occasionali come quelli fatti finora) da parte di agenti della polizia municipale in borghese per cogliere in flagrante i venditori illegali, senza dar loro la possibilità di scappare. Un problema fastidioso per la clientela è dato da chi insistentemente chiede soldi nei parcheggi: anche qui serve un costante controllo che il Comune, se vuole, attraverso la municipale può fare;
7) Controlli fiscali e sanitari: La polizia municipale deve passare al setaccio le attività che presentano anomalie: molte sono condotte da stranieri ed è noto che è facile trovare inadempienze di diverso tipo. Gli esercizi che da anni non rispettano né gli orari di apertura/chiusura stabiliti, né altre norme stabilite dal comune, non devono più farla franca.
8) Dialogo. Ogni qualvolta le Associazione di categoria lo richiedano, incontro con Sindaco e/o assessore competente per l’elenco di richieste e proposte per migliorare ciò che non va.
9) Sicurezza: Quotidianamente o quasi le cronache ci riferiscono di balordi dediti ai furti, scippi e ad altri reati, in particolare nelle adiacenze di via Roma (ma non solo, purtroppo), qualche decennio fa un’arteria commerciale di tutto rispetto del centro storico. Per prevenire i reati predatori proponiamo la stipula di contratti vantaggiosi, a prezzo calmierato, tra gli esercenti e gli istituti di vigilanza.
10) Viabilità. Prima di qualsiasi grossa modifica della viabilità è fondamentale ascoltare chi quotidianamente vive la via dove ha insediato la propria attività: senza un parere favorevole della maggior parte dei commercianti, non si deve intervenire (o, comunque, bisogna modificare il progetto a seconda delle esigenze).