Riorganizzazione della sanità piacentina, ogni ospedale avrà una specializzazione: polo riabilitativo a Fiorenzuola

“I quattro ospedali della provincia saranno mantenuti e anzi potenziati insieme ai pronto soccorso”. Lo comunica il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino illustrando il piano di riorganizzazione e sviluppo della sanità di Piacenza presentato nel corso della Conferenza Territoriale Sociosanitaria che si è tenuta in Provincia. Ogni ospedale avrà una sua specializzazione.

Luca Baldino
Radio Sound

L’ospedale di Fiorenzuola ospiterà il polo riabilitativo interprovinciale nel quale confluirà l’unità spinale e che potrà contare su due sale operatoria e 145 posti letto. Sarà sede della scuola di Fisioterapia dell’università di Parma. L’ospedale di Castel San Giovanni sarà la struttura di riferimento della chirurgia programmata con degenza a 5 o 7 giorni e sarà dotato di quattro sale operatorie e 125 posti letto. L’ospedale di Bobbio manterrà le caratteristiche dell’ospedale di comunità e sarà potenziata la parte assistenziale per la gestione dei pazienti più complessi. Potrà contare su 24 posti letto. L’ospedale di Piacenza resta “la struttura di riferimento per i casi ad alta complessità tecnico professionale e per l’emergenza e urgenza grave. Per quanto riguarda le patologie oncologiche, una onco-team composta da professionisti multidisciplinari accompagnerà il paziente per tutto il percorso dalla diagnosi alla riabilitazione. Potrà contare su 500 posti letto. Infine l’ospedale di Villanova potrebbe ospitare il centro federale dell’area centro-nord del Comitato paralimpico italiano ma le trattative sono ancora in corso.

Un piano che oltre a sollevare le critiche di alcuni cittadini e comitati, presenti ieri durante la conferenza, inizia a sollevare osservazioni anche dal punto di vista politico. Interviene in proposito Fabio Callori, vice coordinatore regionale di Forza Italia:

Callori

“Il Direttore dell’Azienda USL di Piacenza cerca addirittura l’accordo con le organizzazioni sindacali e il loro benestare in merito al piano di riordino della rete ospedaliera piacentina. La proposta di riorganizzazione di tale rete ospedaliera, come già espresso a viva voce da cittadini, degenti e da chi rappresenta la volontà dei territori è quantomeno insensata. La sanità piacentina ha bisogno di essere potenziata e migliorata per permettere la fruizione di prestazioni eccellenti e di ottima qualità e di continuare ad offrire, territorialmente, specificità esemplari. Le categorie sindacali, prima di accettare tale riassetto dicendo che ne “condividono i contenuti e che l’attuazione dei progetti porterà un miglioramento delle condizioni di accesso e della qualità dei servizi rivolti ai cittadini” è opportuno che ne ponderino attentamente la sua attuazione e che si confrontino con le realtà territoriali.
I Primi Cittadini, espressione della volontà di chi rappresentano, devono quindi, in modo compatto, esprimere dissenso al piano di riorganizzazione che, così come proposto, porterà solo a depotenziamenti, a servizi mediocri e alle conseguenti inevitabili chiusure delle strutture presenti sui territori. Invito quindi fermamente i dirigenti della sanità piacentina unitamente ai vertici regionali a riflettere e a decidere considerando esclusivamente il meglio per la tutela della salute pubblica, un diritto assoluto per tutta la cittadinanza”.