Il 2016 ha fatto segnare un nuovo aumento del valore delle merci che da Piacenza prendono la strada dei mercati esteri. Si tratta di un incremento pari al 6,9% che porta l’importo complessivo dell’export piacentino a 4.225 milioni di euro. Anche dal lato delle importazioni il segno della variazione è positivo (+8%) e conduce l’import totale a 3.920 milioni di euro. Il dato piacentino risulta avere una dinamica migliore di quella delle province vicine: se Reggio Emilia, Cremona e Lodi vedono una crescita delle esportazioni, ancorchè più contenuta, Pavia subisce una decurtazione di tale aggregato pari a 8,1 punti percentuali. Per Parma il risultato è in linea con quello dell’anno passato.
Il trend in crescita delle vendite estere del territorio piacentino prosegue senza sosta dal 2011: l’incremento misurato da allora (al lordo dell’inflazione) è del 58,5%. E’ probabile che su questa tendenza giochi un ruolo di rilievo l’affermarsi del polo logistico che movimenta un flusso di merci considerevole. Si tratta quindi di un risultato che non può essere ascritto in toto alle imprese manifatturiere operanti a Piacenza ma altresì al settore della commercializzazione localizzata a Piacenza. Va anche detto però che estrapolando dal dato generale quello legato ai prodotti tessili, di abbigliamento e mobili il confronto tra il 2015 ed il 2016 è favorevole, con un +8,5% delle esportazioni.
Osservando la graduatoria dei primi 30 prodotti per valore delle esportazioni balza all’occhio il fatto che al primo posto siano posizionati gli articoli di abbigliamento, le cui vendite hanno visto nell’ultimo anno un incremento di 4 punti percentuali. E’ altrettanto vero che l’industria meccanica piacentina fa la sua parte posizionando al secondo, terzo e quarto posto macchine di impiego generale o speciale, per un totale di 957 milioni di euro e al quinto tubi, condotti e profilati cavi (imputabili al comparto della raccorderia) per 220 milioni di euro (con una battuta di arresto rispetto al 2015 quando l’importo del venduto era arrivato a 253 milioni di euro). In riduzione anche l’importo associato alle esportazioni di mobili: -26%.
Tra il 2015 ed il 2016 è aumentato il valore delle merci vendute entro i confini europei mentre si è avuto un calo delle vendite in Asia (-19,5%) ed America (-14,4%). Forte invece la ripresa dei flussi verso l’Africa: +57% nell’ultimo anno, +124,8% nel biennio. Il risultato è visibile nella composizione percentuale delle esportazioni per area di destinazione: il peso dei beni venduti in Europa è aumentato in due anni di 4,7 punti percentuali e di 4,2 quello delle merci vendute in Africa; nel corrispondente periodo le esportazioni in Asia si sono contratte di più di 7 punti percentuali.
Germania, Francia, Regno Unito e Spagna sono i primi 4 Paesi per valore delle esportazioni, alle loro spalle si trovano Algeria e Stati Uniti. Nel caso del Paese africano si è verificato un vero e proprio exploit negli ultimi due anni: si tratta in larga misura della vendita di macchine per impieghi speciali ed autoveicoli.
Un settore che rappresenta il made in Piacenza è quello dell’agroalimentare. Nel corso dell’ultimo anno i risultati sono stati buoni ma inferiori rispetto a quelli del 2015: la perdita complessiva è dell’1,7%. Il calo ha riguardato frutta e ortaggi lavorati e conservati, carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne, bevande ed altri prodotti che hanno però un peso inferiore sul totale. In crescita invece i prodotti delle industrie lattiero casearie e gli altri prodotti alimentari (caffè, cacao e cioccolato, spezie e condimenti, pasti preparati ecc.).