Giovedì 23 marzo alle 21.15 nel Salone degli Arazzi della Galleria Alberoni si esibirà la violinista jazz più famosa al mondo, l’americana Regina Carter, in quartetto insieme al chitarrista Marvin Sewell, al bassista Reggie Washington in sostituzione del contrabbassista Jesse Murphye al batterista Alvester Garnett.
Prima del concerto sarà possibile visitare a prezzo scontato la Galleria Alberoni (e la temporanea “Religo”, con opere di Giancarlo Bargoni).
Il Piacenza Jazz Fest è organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, patrocinato dal MiBACT, con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Comune di Fiorenzuola, Regione Emilia-Romagna e con il contributo di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio. Si consiglia di affrettarsi ad acquistare i biglietti nei pomeriggi feriali presso la sede del Piacenza Jazz Club, il sabato mattina dalle 10.30 alle 12.30 presso il negozio Alphaville di Piacenza oppure online sul sito www.liveticket.it.
In occasione del 100° compleanno di una leggenda musicale, l’album e il tour di Regina Carter intendono celebrare l’incomparabile Ella Fitzgerald, sua inesauribile fonte di ispirazione musicale. Un’influenza che accompagna la violinista da una vita, caratterizzata da un legame viscerale che ha sviluppato fin da giovanissima per la musica di Ella.
Regina Carter
L’affermata violinista Regina Carter, originaria di Detroit, oggi è considerata il violino jazz più importante e significativo, dopo quello leggendario di Stephane Grappelli. Combina una tecnica mozzafiato e qualità profonde di composizione e di improvvisazione con un nuovo, irruente approccio allo strumento. Nelle mani della Carter il violino mostra non soltanto il suo lato melodico, bensì anche le sue possibilità percussive. Con la sua tecnica e le sue capacità è riuscita ad ampliare l’immagine comune del violino, che si è andata stratificando nel tempo. Mentre nell’immaginario medio il violino viene associato alla musica classica e a quella country, fino a far coincidere questi generi con l’unico impiego possibile di questo strumento oltre che col suo suono, la Carter ha perseguito con determinazione e risultati stupefacenti anche un nuovo approccio. Ha ricavato nuove possibilità sonore attraverso i suoni percussivi, che si ottengono utilizzando la parte anteriore dello strumento, ossia la parte in legno. Regina Carter dimostra la sua maturità e la sua voglia di esplorare nuove vie, conosciute e sconosciute combinazioni musicali. La leggerezza con cui la Carter riesce a cambiare genere musicale, proviene probabilmente dai molteplici influssi musicali nella sua vita. L’ambiente in cui è cresciuta comunque è sempre stato molto ricco e stimolante dal punto di vista musicale e le ha fornito molteplici spunti differenti. All’inizio della sua carriera aveva interesse per la musica classica, il suo scopo dichiarato era quello di diventare solista in una delle orchestre sinfoniche più importanti, in giovinezza studia con la Detroit Civic Symphonikern, con la quale si esibisce anche in pubblico. Col tempo scopre il suo interesse per il rhythm & blues, scopre il jazz ascoltando un concerto del violinista Jean Luc Ponty. La sua bravura e la sua fama sono state consacrate anche grazie alla collaborazione con Wynton Marsalis nel tour internazionale di “Blood in the fields” (Grammy Awards e premio Pulitzer) con la “Lincoln Center Jazz Orchestra” e con Cassandra Wilson per “Travelion Miles”. La sua autorevolezza musicale, mista a grazia ed eleganza, è riconosciuta dalle riviste specializzate più importanti. Regina che ha iniziato a suonare il violino a 6 anni, vanta collaborazioni con Oliver Lake, Max Roach e con innumerevoli gruppi acustici come il celebre “Uptown String Quartet” e lo “String Trio” di New York.
Alle ore 18:00 e alle ore 19:00 di giovedì 23 saranno programmate due visite guidate a prezzo ridotto per chi già possiede il biglietto del concerto serale. Le visite comprenderanno la mostra “Religo” e le collezioni artistiche e scientifiche del Collegio e della Galleria Alberoni (Ecce Homo di Antonello da Messina, Biblioteca monumentale, pinacoteca, museo degli strumenti scientifici ecc.). Al termine del concerto, verso le ore 23:00, sarà possibile per tutti gli spettatori visitare gratuitamente la mostra “Religo”, per quanti non avranno potuto farlo in precedenza.
Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest o scaricare gratuitamente l’App del Piacenza Jazz Fest per Apple e Android. Per contatti si può scrivere alla mail biglietti@piacenzajazzfest.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201.