In mostra al Vittoriano il ritratto di “Signora” di Giovanni Boldini proveniente dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza sta destando tra i visitatori grande successo e commozione.
Si tratta infatti di un’opera potente nello sguardo e incisiva nell’introspezione che l’Autore coglie nel volto serissimo della bella dama vestita di nero. Il Vittoriano ospita fino al prossimo mese di maggio un’originale mostra dedicata a Giovanni Boldini e la Belle époque. Una galleria di ritratti di donne dell’alta società europea e di grandi personaggi.
Nella platea Santa Cecilia, conversando con il pittore spagnolo Nando Bottaro, scopro che questi conosce Piacenza e i dipinti del Guercino e ci troviamo insieme ad ascoltare il celebre pianista americano Murray Perahia che ci ha trasportati immediatamente nel mondo della grande classicità viennese. Dopo la Suite Francese in mi minore di Bach un nobile esempio di chiarezza luministica e di logica spinoziana, Perahia ci conduce per mano lungo i sentieri delle “divine lunghezze” di Schubert con i 4 Improvvisi, op. 142.
Bellezza, armonia, cantabilità, stile, immaginazione sono le linee portanti di questo universo espressivo che commuove e fa cantare il cuore.
Ma insieme al pittore Botaro ricordiamo che alla mostra di Boldini è presente anche il celeberrimo ritratto di Giuseppe Verdi datato 1886 che il Maestro non approvò mai. L’opera infatti richiese una lunga gestazione (1884-1886) ma Verdi le preferì una serie di disegni che Boldini gli inviò progressivamente a Sant’Agata negli anni successivi.
Il concerto si conclude con le note celestiali della beethoveniana Sonata op. 111, il Testamento spirituale dell’Autore, la trasfigurazione dell’umano in eterno. Perahia procede per sintesi di immagini interiori e di proiezioni mentali evidenziando via via la struttura della forma sonata sino alla sua completa smaterializzazione nel vissuto dell’ ”arietta”.
Così cullati da questa semplice melodia siamo stati trasportati nella dimensione dell’ineffabile raggiungendo le vette della contemplazione pura.
Perahia regala al pubblico, come aggiunta al programma, il misterioso Rondò mozartiano K 511, un dolce e raffinatissimo scrigno di “viennesità”.
Maria Giovanna Forlani
12 marzo 2017