“Negli ultimi anni la condizione di Piacenza si è fortemente deteriorata e non corrisponde alle aspettative che molti piacentini avevano riposto nell’amministrazione ai tempi del suo insediamento: nuove colate di cemento, ulteriore consumo di suolo, aria irrespirabile, servizi pubblici più cari e inadeguati, periferie abbandonate, carenze nella tutela dei diritti e della legalità in settori lavorativi importanti quali la logistica. Per queste ragioni facciamo appello a Luigi Rabuffi affinché accetti di candidarsi a sindaco del cambiamento”. E’ una vera e propria petizione popolare quella sottoscritta da varie anime della realtà piacentina che chiedono all’ex assessore all’ambiente di scendere in campo per le prossime elezioni. Dalla ex collega di giunta Paola Beltrani al professore universitario e musicista Marco Mazzoli, passando per il direttore del SERT di Piacenza Antonio Mosti e Gian Marco Rancati del comitato No Tube che fa riferimento a Legambiente. E poi un vasto numero di cittadini, 188 in tutto le firme.
“Ma tutto ciò non è un destino ineluttabile, soprattutto se la comunità piacentina riuscirà ad auto organizzarsi per contrapporre un’idea di città che metta al centro il cittadino, e con esso la difesa dei beni comuni, la tutela dell’ambiente, la lotta alla crisi ed al precariato, per non parlare di altri temi di rilevanza nazionale come la difesa della Costituzione”.
“C’è bisogno di una svolta che nasca dal basso, che associ l’impegno a spendersi in prima persona per la cosa pubblica con l’esperienza, la conoscenza del territorio e l’onestà di chi abbia dato prove di coerenza con gli impegni elettorali e con i propri principi, anche rinunciando a posizioni di potere. Per queste ragioni facciamo appello a Luigi Rabuffi affinché accetti di candidarsi a sindaco del “cambiamento”.
“Luigi Rabuffi, oltre al suo costante impegno nel campo sociale, nella valorizzazione dell’ambiente e nella difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori vanta un’esperienza amministrativa rilevante ed una profonda conoscenza dei problemi del territorio”.
“La sua coerenza e la fedeltà ai principi – dimostrate rinunciando all’incarico di assessore, quando fu chiaro che le promesse elettorali con le quali aveva assunto il proprio mandato di fronte ai cittadini sarebbero state disattese dall’amministrazione – ne fanno esempio di correttezza e lealtà”.
“La sua capacità di ascoltare e valorizzare l’impegno dei volontari, dei comitati e delle associazioni ne dimostrano l’attitudine ad unire e a rendere orizzontali le relazioni tra tutti quei soggetti che fanno grande Piacenza. Per queste ragioni chiediamo a Luigi Rabuffi di rappresentare il cuore di un progetto di partecipazione civica, democratica, inclusiva, progressista e ambientalista di cui oggi, la nostra città, ha bisogno più che mai”.