A Piacenza nascono le prime due sezioni del Partito Comunista Italiano

Dopo l’assemblea costituente nazionale di Bologna dello scorso giugno, e dopo quella provinciale dello scorso settembre, anche nella provincia Piacenza inizia a radicarsi il Partito Comunista Italiano e nascono le prime due sezioni della provincia. Alla presenza della segretaria provinciale Laura Lo Presti e del presidente del comitato regionale Domenico Siciliano, a San Nicolò si è tenuta una partecipata assemblea di militanti comunisti che hanno deciso di fondare la sezione territoriale della Val Tidone ed intitolarla a “Palmiro Togliatti”, storico dirigente del PCI e tra i promotori della nostra Costituzione. L’assemblea ha eletto segretario Andrea Poggi, da anni impegnato a ricostruire il PCI, e già dirigente del PdCI e del PCdI di Piacenza e dell’Emilia Romagna.

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Nella stessa assemblea si è costituita anche la sezione territoriale di Piacenza che si è deciso di intitolare a “Antonio Carini”, antifascista e partigiano piacentino, noto col nome di battaglia di “Orsi”, nonché storico dirigente del PCI e membro del Comando Generale delle Brigate Garibaldi, torturato e ucciso dai fascisti durante la Resistenza a Meldola (FC). L’assemblea ha eletto segretario per la sezione di Piacenza il giovane Massimiliano Gazzola, che da pochi mesi ha aderito al progetto del PCI.

Dall’assemblea è emersa una forte critica al governo Gentiloni – Renzi e la necessità di un forte rilancio del Partito Comunista Italiano, di cui si avverte oggi l’impellente bisogno, per fronteggiare radicalmente e sconfiggere le politiche di “massacro sociale” contro i ceti più deboli attuate dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni.

A concludere l’assemblea il presidente del comitato regionale Domenico Siciliano che ha analizzato i prossimi obiettivi politici che il partito si prefigge.

“Oggi avviamo la campagna di tesseramento per l’anno 2017 e si strutturano le prime due sezione nel territorio piacentino. È un buon inizio e auguriamo buon lavoro ai nuovi segretari di sezione. Stiamo già lavorando per costituire altre sezioni a Castel San Giovanni, Borgonovo, San Nicolò e Fiorenzuola. Crediamo che oggi il PCI sia l’unica prospettiva di cambiamento per la società italiana. Vogliamo dare voce a chi oggi non si sente rappresentato dagli attuali schieramenti politici e con risposte concrete vogliamo rispondere ai bisogni reali dei cittadini. Avvieremo una campagna di mobilitazione a difesa della sanità pubblica. Crediamo che la sanità sia una delle priorità per il nostro partito e bisogna difendere la sua gratuità e incrementare la qualità della sanità pubblica”.

“Per questo avvieremo una campagna di sensibilizzazione per l’abolizione di tutti i ticket sanitari, che costringono sempre più persone a rinunciare alle cure. Avvieremo inoltre una campagna per il lavoro e per combattere la disoccupazione, unitamente all’abrogazione del vergognoso jobs act renziano e al ripristino dell’art. 18, alla riduzione dell’orario di lavoro e al rilancio dei diritti del lavoro contro la precarizzazione e la cancellazione delle tutele sociali.
Avvieremo una campagna per una presa di distanza chiara e netta nei confronti di questa Europa che il PCI considera irriformabile e che fa solo gli interessi delle banche, della finanza e del capitale e per l’uscita dalla Nato e per la difesa della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista. Inoltre, intendiamo incontrare a breve le forze di sinistra, alternative alla destra renziana e berlusconiana, e con questo spirito auspichiamo per le prossime elezioni amministrative, di avviare un percorso comune per costituire insieme una coalizione “politica” di sinistra, che si ponga all’elettorato come alternativa alle politiche liberiste del partito democratico e delle altre destre. È anche in considerazione di ciò che il PCI ritiene necessario che le forze variamente articolate della sinistra italiana consolidino l’azione congiunta di contrasto e di lotta nei confronti delle politiche che si sono attuate e si prospettano, mettendo in campo un proprio protagonismo; prospettino e perseguano una politica alternativa credibile, praticabile, in grado di rispondere alle tante questioni in essere, con particolare attenzione a quella democratica, a quella sociale. Siamo convinti che, nel rispetto delle caratteristiche e dell’autonomia proprie delle sue diverse componenti, che costituiscono la nostra più grande ricchezza, se saremo in grado di porre l’accento sul tanto che unisce, piuttosto che su ciò che divide. Vogliamo mettere in campo una coalizione unitaria della sinistra a Piacenza, capace di proporsi come risposta alternativa, credibile, praticabile per le masse popolari, ed a ridare rappresentanza al mondo del lavoro, alle sue istanze”.