Aveva la patente sospesa dopo essere stato trovato in possesso di marijuana e cocaina ma aveva escogitato un sistema per guidare ugualmente eludendo i controlli delle forze dell’ordine. Protagonista un piacentino di 20 anni: quando doveva effettuare uno spostamento il ragazzo si metteva al volante, e la madre, complice del giovane, lo precedeva alla guida di un’altra vettura. In questo modo, in caso di controllo, era facile che venisse fermata la donna. Un sistema complicato ma non del tutto funzionale: infatti il 20enne è incappato nei giorni scorsi in un posto di blocco allestito a Piacenza dai carabinieri, i quali hanno mostrato la paletta proprio al giovane. I militari hanno subito scoperto che la sua patente era stata ritirata il 28 gennaio scorso dai colleghi di Bobbio che avevano trovato il piacentino in possesso di dosi di marijuana e cocaina.
A quel punto anche la madre ha arrestato la propria corsa e invece di ammettere la sconfitta ha iniziato a difendere il figlio spiegando che lo stava accompagnando proprio perché aveva la patente sospesa: “E poi tra qualche giorno il periodo di sospensione finisce” ha cercato di spiegare la donna.
Le parole della madre non sono ovviamente servite anche perché la posizione del 20enne si è aggravata subito dopo: nell’abitacolo la pattuglia ha infatti trovato un grinder (un oggetto utilizzato per tritare le foglie di marijuana) con un grammo di erba all’interno. “E’ per uso personale” ha continuato la madre nel tentativo di difendere il ragazzo.
Alla fine il 20enne è stato segnalato per la seconda volta alla Prefettura: ora rischia la revoca del permesso di guida e una multa di 5mila euro per guida senza patente.