Domenica 19 febbraio a Fiorenzuola (PC) alle ore 16 presso la sala Luminosa del bar dell’ospedale a cura del GDL della Biblioteca Comunale
Salotto esoterico con Gloriana Astolfi: ” LE DINAMICHE DI VINCOLO ” COME LA CONSAPEVOLEZZA PUÒ AIUTARCI A MIGLIORARE LE RELAZIONI DI COPPIA
Gloriana Astolfi si racconta
“Sono nata in castello e piu’ precisamente in una Rocca dei Gonzaga, e questo non perche’ i miei genitori fossero ricchi, ma perche’ il Comune aveva assegnato alle famiglie ritenute piu’ bisognose degli alloggi ricavati dalla Rocca stessa.
Mia madre si e’ fatta nove mesi di letto per me, su consiglio del medico, avendo gia’ avuto precedentemente due aborti spontanei.
Verso il termine del nono mese, una domenica di giugno, ore 21,30 circa, si sentiva particolarmente in forma: le venne un incontrollabile desiderio di gelato. Si alzo’ dal letto e accompagnata da mio padre per raggiungere la gelateria accanto stava per varcare la soglia di casa, trasse un respiro profondo e mi sforno’ proprio li’, in un nano secondo e senza doglie. Non ci fu nemmeno il tempo per chiamare l’ ostetrica. Fu cosi’ che venni alla luce, anzi al buio.
Crescendo e osservando dove vivevo, mi sentivo una bambina privilegiata: c’erano grandi caminetti di marmo rosso, un affresco di San Luigi Gonzaga e il mattino, quando riaprivo gli occhi un soffitto dipinto con strane figure mitologiche.
Era il mio mondo e mi sentivo una principessa.
Come bambina ero ritenuta strana e faticavo a rapportarmi con i miei coetanei, non sapevo giocare e non mi interessava nemmeno tanto.
Vivevo in una particolare dimensione e da quando ho memoria vedevo le statue della Madonna e di Gesu’ che mi guardavano e sorridevano anche se rappresentati in pose di sofferenza. Sentivo delle “voci”: una di queste era maschile e in un pomeriggio, forse all’eta’ di cinque anni, mi disse in tono grave ed assertivo: “APRIMI!” La vibrazione della voce era talmente potente che le pareti tremarono. Annichilita dallo spavento balbettai qualcosa aspettando.. Non successe piu’ niente. Lo raccontai ai miei genitori che, pur credendomi, mi consigliarono di non parlarne mai con nessuno. (Giovanna D’Arco insegna…).
Cosi’ crebbi tenendomi tutto dentro e con l’andar del tempo accantonai questi ricordi per rivolgere la mia attenzione agli aspetti della vita mondani e “normali”
Ci furono lunghi anni di ateismo assoluto in cui ero fermamente convinta che dopo la morte fisica ci fosse il nulla. Ma lentamente si insinuava nel mio profondo un senso indefinito di incompletezza, mancanza di qualcosa che non riuscivo ad individuare.
Era come se avessi sete e pur sentendo l’acqua scorrermi vicino non vedessi la fonte.
Nuovi incontri, nuove conoscenze mi aprirono un varco: ricominciai ad interessarmi alle cose dello spirito, seppur in modo diverso di quando ero bambina.
Frequentai corsi, seminari, lavorai molto su me stessa, e cercando dentro di me ritrovai quella parte che era stata accantonata e premeva per uscire di nuovo. Mi aprii ad essa con fatica, dolore e gioia, alla fine.
Un giorno, durante un seminario di introspezione sentii ancora quella voce possente “APRIMI!” . Stavolta non fuggii e l’accolsi. Intrapresi il cammino per “il ritorno a Casa”. Sto ancora camminando, ogni giorno, passo dopo passo, e sento che e’ questa e’ la mia Via, la mia Vita. Non potrebbero essercene altre.
Se mi giro indietro vedo la strada percorsa, ma non guardo avanti: cerco di stare nel qui e ora, vivendo appieno ogni istante.
Ringrazio le persone che mi hanno aiutato e che continuano a farlo, le Guide e l’ Universo che mi sostengono e proteggono dandomi coraggio e fede”.