Droga, armi, giubbotti antiproiettile e un magazzino di merce rubata: scoperto latitante condannato per omicidio – FOTO e VIDEO

Guardia di Finanza e nel riquadro l'arrestato

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Latitante dopo un omicidio commesso a Milano nel 1997 si era trasferito a Piacenza con una nuova identità. Ma nonostante il suo impiego da autotrasportatore svolto grazie a documenti falsi, aveva continuato la sua attività criminale. La guardia di finanza, dopo aver scoperto la sua presenza a Piacenza lo ha arrestato perquisendo la sua abitazione e il capannone dell’azienda in cui lavora.

La conferenza stampa

Le fiamme gialle hanno trovato merce rubata per 100mila euro e centinaia di chili di droga tra cocaina e marijuana. Non solo, l’uomo aveva in casa giubbotti antiproiettile, due pistole, taser e strumenti per la fabbricazione di documenti falsi. Si tratta di un uomo albanese di 42 anni, a piede libero da oltre 13 anni ma che ancora doveva scontare una pena di 12 anni. Una condanna inflitta nel 2004 dalla procura generale di Milano per l’omicidio di un proprio connazionale, seguito dalla distruzione e occultamento del cadavere, nonché per il reato di sfruttamento della prostituzione. Proprio negli ambienti della prostituzione era maturato quel delitto commesso a Sesto San Giovanni.

L’arrestato

Venuti a conoscenza della presenza a Piacenza dell’uomo, i militari della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno allestito un posto di blocco ad hoc e hanno fermato “per un normale controllo” il 42enne, al volante di una potente Audi A4. Subito la pattuglia ha accertato incongruenze tra i dati anagrafici attribuiti all’uomo dalle banche dati in uso alle forze dell’ordine e i documenti d’identità esibiti dallo straniero, palesemente falsi. Condotto in caserma per ulteriori approfondimenti, gli esami fotodattiloscopici hanno confermato la reale identità del cittadino albanese e il suo stato di latitanza, ormai prolungato nel tempo. Prove alla mano i finanzieri hanno deciso di perquisire qualsiasi ambiente avesse a che fare con il 42enne, dalla sua abitazione fino all’azienda di autotrasporti dove era impiegato. Ciò che è stato trovato ha dell’incredibile, il kit del perfetto criminale a 360 gradi, a dimostrazione dell’estrema pericolosità dell’individuo.

In un nascondiglio creato all’interno della sua abitazione è stata trovata una vasta quantità di droga: 2,5 chilogrammi circa di cocaina purissima e 10 chili di marijuana occultati all’interno di fusti in materiale plastico, bilance di precisione e materiale per il confezionamento delle sostanze stupefacenti. Droga che, una volta rivenduta, avrebbe fruttato circa 700mila euro. Non solo: erano anche presenti scatole di lidocaina cloridrato (un potente anestetico presumibilmente utilizzato per narcotizzare le vittime di furti all’interno di abitazioni private), due pistole, tre caricatori e 150 munizioni, cinque giubbotti antiproiettile, passaporti, carte d’identità, patenti di guida e certificati anagrafici tutti falsi, numerosi cellulari e SIM card e uno strumento per la lettura delle carte di credito. E parliamo solo dell’abitazione. I militari hanno controllato anche un magazzino in uso all’azienda per cui l’uomo lavora e anche lì hanno sgranato gli occhi: nel capannone erano stati stoccati numerosi elettrodomestici (tra cui lavatrici, asciugatrici, piani a gas), pneumatici e calzature di marca, tutti nuovi e provento di furto. Merce per un valore totale di 100mila euro. A quel punto l’albanese è stato arrestato e condotto al carcere delle Novate, mentre il proprietario della ditta dove è stata rinvenuta parte della refurtiva è stato denunciato per il reato di ricettazione. Ora gli accertamenti della guardia di finanza proseguiranno per fare luce sul ruolo, sulle attività e sulle intenzioni del 42enne.

“Da questo episodio emergono due aspetti – spiega il procuratore Salvatore Cappelleri – innanzitutto che Piacenza ha bisogno di essere protetta: la vicinanza con Milano spinge molti malintenzionati a stabilirsi nella nostra città e instaurare legami criminosi tra le nostre strade. Il secondo aspetto, però, è che in effetti Piacenza è protetta, protetta da forze dell’ordine capaci ed efficienti. Rendiamoci conto della tipologia di criminale che oggi è stato reso inoffensivo”.

“Un grazie e sinceri complimenti alla Guardia di Finanza – commenta il pm Antonio Colonna che ha coordinato le indagini – pensiamo soltanto a questo fatto: questo criminale teneva in casa cinque giubbotti antiproiettile e due pistole, è inquietante fermarsi a immaginare quali fossero i suoi progetti futuri. Ora è stato assicurato alla giustizia”.