Erano a Piacenza per compiere una rapina in grande stile, la polizia ha intuito tutto e li ha arrestati prima che potessero entrare in azione. Nel corso di una conferenza stampa i rappresentanti della questura hanno chiarito i contorni del blitz avvenuto ieri, mercoledì 8 febbraio, davanti al Mc Donald’s di via Emilia Pavese, notato da molti passanti attratti dai concitati momenti dell’azione. Andiamo con ordine.
Tutto è iniziato lunedì scorso quando la Squadra Mobile diretta da Salvatore Blasco è venuta a conoscenza, tramite accertamenti e investigazioni, di un elemento sospetto: un uomo di 38 anni originario di Napoli, V.G. le sue iniziali, con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, aveva appena raggiunto Piacenza insieme a un amico. Un viaggio apparentemente privo di motivazioni che ha spinto la polizia a vederci chiaro. I dubbi sono aumentati quando gli investigatori hanno scoperto che i due, appena arrivati in città, erano stati ospitati da A.C., un amico 30enne di origini napoletane ma da anni residente a Piacenza dove gestisce due note pizzerie: abitazione situata, guarda caso, a pochi metri dal Bingo di Borgotrebbia, preso di mira più di una volta in passato da bande di rapinatori. I timori sono infine divenuti certezza quando gli agenti hanno scoperto l’identità dell’amico con cui il 38enne aveva appena raggiunto Piacenza: un ragazzo di 20 anni, napoletano, B.G. le sue iniziali, che invece di visitare la Primogenita avrebbe dovuto trovarsi in casa per una condanna agli arresti domiciliari dovuta a reati legati alla droga. Non solo, il 20enne risultava segnalato anche per possesso di armi non denunciate. Venuti a conoscenza di questi dettagli Blasco e i suoi uomini hanno iniziato appostamenti e pedinamenti senza mai perdere di vista i due personaggi.
Mercoledì, sono già passati due giorni dall’arrivo a Piacenza della “strana coppia” e gli investigatori hanno intuito che se i due avevano qualche piano criminale in programma lo avrebbero messo in atto a breve. Conoscendo poi la dimestichezza del 20enne con le armi hanno deciso di agire. Anche perché, comunque, un reato i due lo avevano già commesso: evasione il più giovane, favoreggiamento in evasione il 38enne.
L’ultimo pedinamento ha condotto i poliziotti al Mc Donald’s dove i due si sono recati a pranzare insieme all’amico piacentino di 30 anni e alla sorella di quest’ultimo, A.P. di 25 anni. Troppo pericoloso agire all’interno del ristorante, troppi clienti a quell’ora (erano le 13) e il rischio che i due fossero armati: il gruppo è stato atteso così nel parcheggio e li è scattato il blitz che molti dei nostri lettori hanno notato nel parcheggio del fast food in via Emilia Pavese. Una trentina di poliziotti tra Squadra Mobile, Squadra Volante e Reparto Prevenzione Crimine che in pochi secondi hanno bloccato i quattro.
Dopo il blitz le forze dell’ordine hanno passato al setaccio le due pizzerie di proprietà del 30enne per cercare eventuali oggetti sospetti, niente. Il materiale probante è stato invece trovato nell’abitazione di Borgotrebbia dove gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio kit del rapinatore: guanti di lattice, una mazza da baseball, un cutter e addirittura un finto tesserino delle “forze armate”. Ma il pezzo forte era rappresentato da due pistole giocattolo: una delle due era stata modificata per essere in grado di sparare davvero. Portati in questura uno dei due “viaggiatori” non se l’è sentita di negare l’evidenza e ha ammesso di essere a Piacenza per rapinare il Bingo di Borgotrebbia: entrambi sono stati arrestati. Il 30enne che ha ospitato i due banditi e la sorella di 25 anni sono stati invece denunciati per favoreggiamento.
Federico Gazzola