Scuole in campo per dire no al bullismo, due progetti con il sostegno del Comune

Bullismo

Due i progetti contro il bullismo presentati stamani in Municipio, in occasione della Giornata nazionale di sensibilizzazione contro il fenomeno: “A prova di Cyber-Bull”, redatto dall’ISII Marconi e “Schermo nero”, che coinvolge liceo Cassinari e istituto Tramello in collaborazione con la cooperativa sociale Casa del Fanciullo e l’associazione Baca. Entrambe le iniziative hanno il sostegno dell’Amministrazione comunale e della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Erano presenti l’assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli, i dirigenti scolastici Giovanni Tiberi e Mauro Monti, Matteo Marchetti e Maria Scagnelli per la cooperativa Casa del Fanciullo, “Pacho” e “Attila” (questi i loro road name) per l’associazione Baca, che rappresentano come volontari al liceo Gioia e alla scuola media di Pontenure.

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Schermo nero: c’è una persona dietro la tastiera
Il progetto “Schermo nero: c’è una persona dietro la tastiera”, ideato e progettato dal Liceo Cassinari e l’Istituto Tecnico Tramello in collaborazione con la Cooperativa Sociale Casa del Fanciullo sinergicamente connessa all’associazione BACA, anch’essa sostenitrice del progetto e proponente, a sua volta, di un progetto sul tema al Liceo Gioia, si pone come scopo lo svolgimento di una funzione informativa e preventiva rispetto alle problematiche legate al bullismo e al cyberbullismo agendo, come richiesto dal bando, sulle classi del biennio delle scuole secondarie superiori proponenti .

Negli ultimi 15 anni, con l’avvento, lo sviluppo e la proliferazione dei social media insieme alla diffusione di modalità d’accesso alla rete e ai media sempre più “pocket” (smartphone e tablet), abbiamo costatato un radicale cambiamento nelle nostre possibilità di interagire con gli altri e con il mondo che ci circonda. Nel web 2.0, infatti, tutti gli utenti sono allo stesso tempo spettatori, consumatori, produttori e potenziali condivisori di contenuti. Se questo, da un lato, aumenta esponenzialmente le nostre potenzialità di comunicare ed esprimere la nostra opinione, dall’altro lato apre il campo a nuovi rischi legati soprattutto ad un uso irresponsabile e violento dei social e ad una non ben chiara consapevolezza delle loro dinamiche di funzionamento.

A queste problematiche si trovano esposti in maniera particolarmente sensibile i più giovani molto spesso inconsapevoli delle conseguenze delle loro azioni sul web e tra i quali non è raro si istaurino dinamiche di sopruso, vessazione, molestie e persecuzione. Proprio quest’ ultime, attraverso i dispositivi elettronici e i social, vanno a costituire quell’insieme differenziato e stratificato di comportamenti devianti che comunemente definiamo “cyberbullismo”. Il progetto si propone, dunque, di partire da un’accurata informazione e chiarificazione rispetto al funzionamento dei social, alle tipologie di cyberbullismo, alle trappole e ai falsi miti del web per concludere, poi, con gli aspetti penali e giuridici legati a questa tematica. L’intento informativo e preventivo, pur ricoprendo un ruolo di primo piano all’interno del progetto, sarà accompagnato dalla volontà degli educatori di far emergere, attraverso attività di condivisione, role playing e storytelling, i vissuti esperienziali dei ragazzi al fine di una maggior presa di coscienza della propria quotidianità, mirando alla costituzione e al rinforzo di un’etica della responsabilità come base per un’auspicata educazione civica 2.0.

A prova di cyber-bull
I.I.S. Marconi (capofila) – I.I.S. Romagnosi – I.I.S. Raineri
I tre Istituti attivano i tre indirizzi di Istituto Professionale presenti in città e cioè, rispettivamente, Leonardo da Vinci, Casali e Marcora. Ai professionali in modo particolare, in quanto frequentati da un’utenza “fragile”, si rivolge il presente progetto. La Scuola Media “Calvino” ha manifestato il proprio interesse ad essere coinvolta nella fase finale con la presentazione ai propri studenti del materiale prodotto durante il progetto.

Il cyberbullismo non è un fatto legato alla singola persona che lo agisce, ma ad un intero contesto di vita relazionale, in modo analogo al bullismo “classico”. Il cyberbullismo è una forma di disagio relazionale, di prevaricazione e di sopruso perpetrata tramite i nuovi mezzi di comunicazione come e-mail, sms, blog, social network, smartphone e la rete web in generale. Tra gli adolescenti l’utilizzo improprio delle nuove tecnologie può degenerare in forme di cyber bullismo con conseguenze molto gravi, sia sulla sfera personale che sociale, dei protagonisti – bulli, spettatori e vittime. Il progetto intende inoltre promuovere la conoscenza e la valenza positiva dei linguaggi e degli strumenti informativi, che possono configurarsi come facilitatori dell’espressività e della creatività delle persone.

La scuola deve promuovere un utilizzo consapevole e critico del Web, attraverso attività mirate: gli adolescenti vanno educati alla conoscenza e alla prudenza, a non fornire dati e informazioni personali in Rete, ad abbandonare un sito dai contenuti che possono turbare o spaventare. Dalle più recenti ricerche scientifiche sul Cyberbullismo (Tonzar, 2015; Genta, Brighi, Guarini, 2009; 2013) emerge come la metodologia del peer to peer risulti essere significativa nell’approccio al bullismo. Per queste ragioni il fuogo delle azioni progettuali qui previste è duplice:

Il coinvolgimento del gruppo dei pari con funzione di facilitatori della comunicazione e veicolo per una corretta informazione;

L’utilizzo positivo di una piattaforma web e dei correlati messaggi diffusi tramite i social più popolari (Instagram, WhatsApp)