Di seguito la lettera del sindaco Roberto Reggi agli studenti piacentini:Carissimi amici,quest’anno per il vostro primo giorno di scuola voglio farvi un regalo.È una poesia di Faber che, mi piacerebbe, diventasse il nostro ritornello, per accompagnarci ogni giorno nel nostro lavoro.Un sorriso non costa niente, ma può dare molto. Rende felice chi lo riceve senza rendere più povero chi lo dà. Dura solo un attimo, ma entra dritto nel cuore.Nessuno è tanto ricco da poterne fare a meno e nessuno è tanto povero da non poterlo regalare. Dona la felicità in casa e tra gli amici, sicurezza e simpatia a tutti. Ti dà consolazione nella tristezza,ti dà la carica quando sei stanco, quando sei scoraggiato ti dà forza,quando hai paura ti dona coraggio. Un sorriso non lo puoi comprare, non lo puoi rubare né prestare:lo puoi solo donare.Se qualche volta tu dovessi incontrare chi non sa sorridere, aiutalo, donagli tu un sorriso, perchè nessuno ha tanto bisogno di un sorriso, come chi non lo sa donare agli altri.Vorrei che la scuola fosse per voi il luogo in cui si coltiva il diritto di imparare, scoprendo ogni giorno qualcosa di nuovo, ma anche una piccola fabbrica dove si apprende il rispetto di tutto ciò che è altro, perché tra i tanti nostri diritti abbiamo anche grandi doveri tra i quali vi è quello di rendere il mondo migliore, più pulito e vivibile, più accogliente e rispettoso, più allegro e attento .La scuola è uno dei luoghi importanti in cui, pian piano, passo dopo passo, si imparano i diritti ed i doveri dello stare insieme con lo scopo grande e prezioso di imparare non solo con la testa ma anche con il cuore. Come ben sapete i diritti e i doveri sono le due facce di una medaglia che si chiama convivenza: la capacità di vivere bene insieme. Già, ad ogni diritto corrisponde un dovere, come ad ogni salita una discesa, ad ogni giorno una notte. Nessuno può pensare di avere solo diritti o riversare sugli altri i doveri che fa fatica a mettere in pratica.Tante volte lo so, tendiamo a pensare solo ai nostri diritti e ci dimentichiamo di quei doveri che renderebbero felici gli altri ad esempio quando sprechiamo, magari facendo qualche capriccio, il cibo mentre anche poco distante da noi altri bambini soffrono la fame e la sete.Certo, non tocca a voi prendere le grandi decisioni che potrebbero sfamare tutti i bambini della terra o cancellare tutte le guerre però, a voi chiedo, in questo anno di scuola, di insegnare a noi grandi a sorridere. Tutti abbiamo bisogno di sentire che le persone intorno a noi ci vogliono bene, sono disposte ad aiutarci, ci ascoltano e ci stanno vicine quando abbiamo bisogno e voi bambini e bambine, ragazzi e ragazze siete più capaci di noi grandi perché sapete vivere l’amicizia con generosità e gioia. Sorridere, ogni giorno ai vostri compagni, agli insegnanti, al personale della scuola sarà il segno che anche voi, che conoscete il diritto di essere felici, sentite anche il dovere di dare il buon esempio. Seminando dei piccoli gesti di affetto e gioia contagerete anche noi grandi ricordandoci che tutti abbiamo il diritto-dovere di fare la nostra parte per costruire un mondo più sereno. A rivederci a presto mie piccoli – grandi amici, con l’affetto di sempreil vostro amico Roberto