Arresto Milani, Partito Comunista: “Mossa politica preoccupante, vicini ai Si Cobas”

La federazione di Piacenza del Partito Comunista Italiano esprime la sua completa solidarietà al segretario nazionale SI COBAS Aldo Milani arrestato nel tardo pomeriggio del 26 gennaio scorso e rilasciato pochi giorni dopo. “Un arresto quello di Aldo che fin da subito ci è sembrato sospetto” sostiene Massimiliano Gazzola, responsabile lavoro PCI Piacenza.

Radio Sound

“Dicevamo che il 26 Milani viene prelevato dalle forze dell’ordine a Milano con l’accusa di estorsione. A convalidare la tesi dell’accusa un video dove avverrebbe, durante lo svolgimento di una trattativa sindacale, uno scambio di buste contenenti la somma dell’estorsione prima citata. La motivazione? Milani avrebbe estorto questo denaro alla famiglia Levoni in cambio di un attenuazione dell’attività sindacale nelle aziende della famiglia. Insieme ad Aldo viene arrestato tale Piccinini, che oltre ad essere colui che fisicamente prende la busta, avrebbe presenziato all’incontro come mediatore. La figura di Piccinini risulta ambigua fin da subito. Inizialmente i giornali parlano di due dirigenti del SI COBAS, intendendo ovviamente il piccinini come un dirigente del sindacato, per poi essere smentiti qualche ora dopo, quando esce la notizia dalla questura di Modena che lo stesso si impegnò negli anni passati nella gestione del personale di svariate aziende e che ovviamente non ha mai avuto a che fare col sindacato del quale Milani è segretario. Di fronte ad una situazione del genere le congetture che si sono costruite contro Aldo Milani non faticano a cadere”.

“Infatti, vuoi per le continue contraddizioni nel racconto di Piccinini, vuoi per le mobilitazioni che il sindacato indice su tutte le filiere e sotto il carcere di Modena Aldo viene scarcerato. Questa storia e le modalità del suo svolgimento ci inducono a sviluppare alcune amare riflessioni. A noi pare che questa vicenda sia molto più politica di quanto possa sembrare. E’ noto che il Si Cobas è tra i sindacati più combattivi attualmente in Italia, uno dei pochi che non accetta alcuna politica concertativa con i datori di lavoro ed è impegnato nella denuncia e nella lotta delle condizioni contrattuali e lavorative odierne che nella maggior parte degli ambiti possono essere tranquillamente descritte come schiavistiche”.

“Le miriade di minacce e ripicche che hanno tentato di far desistere gli attivisti del sindacato nelle loro battaglie non sono bastati. Questo deve aver indotto qualcuno a forzare la mano e a provare a screditare uno dei pochi sindacati degni di questo nome ancora realmente vicino ai lavoratori. Questi tentativi di togliere credibilità a chi si mette dalla parte di chi lavora ci appaiono preoccupanti e indicativi di una classe sociale ormai poco interessata ad ogni pratica democratica e sempre più intenta a giustificare in ogni modo e con ogni mezzo le brutture e le ingiustizie che in nome del profitto avvengono all’interno delle aziende. Il Partito Comunista Italiano insieme ai sindacati più combattivi come i Si Cobas si impegna affinchè la dignità del lavoro e i diritti inalienabili dei lavoratori vengano riconosciuti. Per questo ribadiamo la nostra vicinanza ad Aldo e agli attivisti del Si Cobas impegnati in questa ennesima battaglia”.