Arresto Milani, Si Cobas in piazza: “Hanno paura di noi, ma la macchina del fango non ci fermerà” – FOTO e VIDEO

Si Cobas in piazza Cavalli (foto Gazzola)

“Aldo libero!”. Il sindacato Si Cobas in piazza Cavalli per chiedere il rilascio dal carcere del segretario nazionale Aldo Milani, arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di estorsione, sospettato di aver chiesto denaro a un’azienda di Modena per interrompere picchetti e manifestazioni. La questura della città modenese ha diffuso anche un video dove si vede un altro uomo, seduto accanto a Milani, intascare una busta da un dirigente, poi, subito dopo, il blitz della polizia. Un video che secondo i militanti dimostra al contrario l’innocenza di Milani, il quale, proprio nel pomeriggio, è stato rimesso in libertà.

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Il sindacato Si Cobas si è stretto intorno al proprio leader come spiegano i rappresentati piacentini Carlo Pallavicini e Mohamed Arafat: “Si tratta di un’ingiustizia colossale, un modo per intimidire i militanti del sindacato. Giorno dopo giorno stiamo diventando più numerosi, più presenti e più forti, per questo motivo siamo temuti non solo dai poteri forti ma anche dagli altri sindacati. Così ci attaccano con questi mezzi, per abbattere anche la nostra reputazione. Ma devono sapere che non ci fermeranno!”.

“Hanno diffuso un video che dimostrerebbe la colpevolezza di Aldo e invece smentisce il suo coinvolgimento. Dovete sapere che quello che siede accanto a Milani non è un militante dei Si Cobas. Il personaggio in questione non solo è del tutto estraneo alla nostra organizzazione, ma per di più è un membro di una cooperativa, chiamato come consulente o intermediario per mediare sulla vertenza del comparto carni in atto in quel momento. E’ proprio quell’uomo ad afferrare la busta e non Milani. E’ chiaramente una trappola combinata da azienda e cooperativa”.

A un certo punto della manifestazione è arrivata la notizia del rilascio di Milani: il centinaio di militanti presente in piazza con megafono e bandiere è passato dall’accesa protesta a una vera e propria festa all’ombra di palazzo Mercanti.

Federico Gazzola