Giovani e droga: “L’età si abbassa in modo allarmante”. Forze dell’ordine, Croce Rossa e La Ricerca insieme nelle scuole

La presentazione del progetto

Forze dell’Ordine e Croce Rossa Italiana impegnate insieme nel contrasto al dilagare delle sostanze stupefacenti con “Tempo di agire”, progetto psico-educativo rivolto alle scuole medie di primo e secondo grado di Piacenza e provincia, progetto di prevenzione primaria che l’associazione “La Ricerca” ha elaborato in questi mesi in accordo con Comando provinciale dei Carabinieri e Questura per favorire un dialogo aperto con i giovani confrontandosi, riflettendo insieme sull’utilizzo di sostanze stupefacenti sempre più diffuso e “sdoganato”. Il progetto, dal carattere altamente innovativo, sarà avviato come esperienza-pilota in città (presso la scuola “Dante”) e in provincia (presso la scuola media di Cortemaggiore).

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Il progetto prevede due fasi. La prima consiste in un percorso di formazione per gli operatori delle forze dell’ordine, un corso di comunicazione per fornire a poliziotti e carabinieri gli strumenti per dialogare con i più giovani, interagire e rapportarsi con loro.

Secondariamente operatori di Croce Rossa, polizia e carabinieri saranno pronti a entrare nelle scuole.

L’obiettivo è permettere ai più piccoli di conoscere la droga attraverso informatori fidati e sicuri prima che magari ne sentano parlare da amici che già ne fanno uso. “Chiamiamola prevenzione, ma sarebbe meglio dire ‘informazione’ – spiega il presidente dell’associazione “La Ricerca” Gian Luigi Rubini – noi non possiamo impedire a ragazzini di 12-15 anni di fare uso di sostanze stupefacenti, possiamo soltanto far loro capire a cosa vanno incontro consumando droga, i rischi e i pericoli. Prendiamo atto del fatto che i ragazzi, oggi, vengono a conoscenza dell’esistenza della droga sempre più in giovane età, già alle medie sanno cosa sia l’hashish o la marijuana, senza parlare di alcol e sigarette. Allora noi dobbiamo arrivare prima, prima che i ragazzi siano investiti da informazioni distorte, evitando che si trovino a conoscere la droga da soli e senza basi”.

E in effetti già alle medie, ma spesso anche alle elementari, gli studenti sentono parlare di spinelli, canne, birra e quant’altro e iniziano a verificarsi i primi casi di 14 o 15enni segnalati alla Prefettura perché trovati in possesso di dosi.

“Mi sento moralmente legato all’associazione La Ricerca perché entrambi puntiamo a tutelare i più giovani operando sul territorio, e insieme si possono ottenere risultati ancora più soddisfacenti – commenta il questore Salvatore Arena – informazione fa rima con prevenzione, se una scuola chiede il nostro aiuto noi siamo pronti a entrare negli istituti, insieme ai nostri cani addestrati se necessario, perché dobbiamo e vogliamo fare di tutto per contrastare il fenomeno della droga tra i giovani”.

“Nessuno di noi può dire a un giovane cosa deve o cosa non deve fare, lo strumento migliore è far capire ai ragazzi cosa rischiano utilizzando determinate sostanze. Anche perché la repressione da sola non basta e noi notiamo che l’età dei consumatori si sta abbassando notevolmente: già alle scuole medie vengono a conoscenza di queste sostanze e la sensibilizzazione oggi deve riguardare ragazzi di età a partire dai 12 anni. Per rapportarci a loro dobbiamo imparare a comunicare nel modo giusto. I risultati di questo percorso magari non si vedranno subito, ma resta un percorso da compiere perché è giusto farlo al di là che sia o meno un successo” spiega il comandante provinciale dei carabinieri Corrado Scattaretico.

“E’ compito della Croce Rossa educare i più giovani a uno stile di vita sano e purtroppo notiamo che l’età veramente si sta abbassando in maniera preoccupante – conferma il presidente della Croce Rossa di Piacenza, Alessandro Guidotti – l’obiettivo è riuscire a far passare un messaggio che un domani saranno i ragazzi stessi a diffondere in modo autonomo. Facciamo l’esempio della raccolta differenziata sulla quale viene portata avanti da tempo una campagna di sensibilizzazione nelle scuole: oggi, se per sbaglio getto una bottiglia di plastica nel contenitore sbagliato, vengo rimproverato immediatamente dai miei figli. E come rimproverano me sono pronti a rimproverare anche i propri amici. Bene, immaginiamo se riuscissimo a ottenere lo stesso risultato con il tema della droga”.

Federico P. Gazzola