Al Milestone va in scena la finale tra i Solisti per il concorso “Bettinardi”

Loro sono un chitarrista, un pianista e ben tre saxofonisti. Segni particolari: tutti giovani, molto talentuosi, vengono da ogni parte d’Italia e sono molto motivati a fare della musica, del Jazz in particolare, non solo una passione ma anche la loro vita. I cinque talenti emergenti, selezionati dalla prestigiosa giuria messa in campo per il Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi 2017”, hanno tutte le carte in regola per farcela e sarà la finale della loro categoria, la “A” riservata ai singoli strumentisti, a decretare il più meritevole. La serata è in programma sabato 21 gennaio alle ore 21.30 al Milestone, la sede del Jazz Club, di via Emilia Parmense a Piacenza. La serata come sempre è aperta a tutto il pubblico con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi. L’organizzazione del concorso, fin dalla sua nascita a cura dell’associazione culturale Piacenza Jazz Club, si avvale del determinante sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e vanta il supporto di alcune realtà private che credono nella bontà dell’iniziativa, quali Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy ed Elitrans. Obiettivo del Concorso, giunto ormai alla sua quattordicesima edizione, è quello di scoprire e valorizzare i nuovi talenti del Jazz italiano e di promuoverne le attività. Il concorso è nato e cresciuto in seno alla manifestazione Piacenza Jazz Fest, che quest’anno si svolgerà dal 26 febbraio all’8 aprile.

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La Sezione A del concorso, che vedrà esibirsi cinque musicisti, ciascuno col proprio strumento, è quella dei Solisti ed è riservata a musicisti che, al momento dell’iscrizione, non abbiano ancora compiuto i 30 anni (non è previsto un limite minimo di età). I cinque finalisti a contendersi il primo e secondo premio sono Simone Basile, 26enne di Taranto, che suona la chitarra; Emanuele Filippi, pianista di 24 anni, proveniente da Udine; e i saxtenoristi Marco Marotta, 25 anni, proveniente da Agrigento; Riccardo Sala, il più giovane del gruppo, con i suoi 20 anni, proveniente da Biella e Niccolò Zanella, che di anni ne ha 25 e arriva da Trento.

L’ordine dell’esibizione verrà come sempre sorteggiato e ciascun solista suonerà per circa 20 minuti proponendo tre brani a scelta (tra cui, per regolamento, almeno uno “standard”), in solo o avvalendosi dell’accompagnamento di una sezione ritmica d’eccezione: i finalisti vivranno l’emozione e l’onore di essere accompagnati dalle punte di diamante della giuria, tre big della scena jazz internazionale, quali Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria.

La Giuria chiamata a valutare l’esecuzione e la bravura dei musicisti vanta nomi di grande prestigio, a cominciare dal suo presidente, il maestro Giuseppe Parmigiani, saxofonista, compositore e arrangiatore, oltre ai musicisti sopra citati è completata inoltre da giornalisti, come il critico musicale della rivista “Musica Jazz” Aldo Gianolio, Fabio Bianchi del quotidiano “Libertà” e un esperto in musica afroamericana come il pianista Giuseppe “Jody” Borea.

Simone Basile eseguirà alla chitarra due brani di sua composizione dal titolo “Labyrinth” e “Night Life Beats” e lo standard “The Days of Wine and Roses” di Henry Mancini, composto per la colonna sonora dell’omonimo film del 1962 diretto da Blake Edwards; Emanuele Filippi al pianoforte insieme a Zanchi e a Manzi proporrà gli standard “Everything I Love” di Cole Porter, “Celia” di Bud Powell, che compare nell’album “Jazz Giant”, registrata nel 1949 durante un temporaneo rilascio del musicista dall’ospedale psichiatrico e “All The Things you Are” di Jerome Kern; Marco Marotta suonerà col suo sax tenore due brani scritti negli anni Sessanta da Joe Henderson: “Punjab” e “Inner Urge” oltre a “Isfahan”, ricordo di una tournée di Duke Ellington con la sua orchestra in Iran sempre nella stessa decade; si viaggerà nel tempo con Riccado Sala che presenterà col suo sax tenore i brani “Blues On The Corner” di McCoy Tyner, primo lavoro del pianista dopo il periodo con John Coltrane, un brano dei primi anni Novanta come “Shadow Dance”, composto da Dave Holland e per terminare con un classico dei classici “Lady Bird” di Tadd Dameron, composta nel 1939; Niccolò Zanella interpreterà sempre al sax tenore tre standard come “Out of Nowhere” della coppia Greene e Heyman, la dolcissima “Sophisticated Lady” del grande Duke Ellington e uno standard inusitato come “Dear John” del trombettista Freddie Hubbard.

A fine serata saranno resi noti i due solisti classificati ma la graduatoria dei vincitori (primo e secondo posto) rimarrà top secret anche per i diretti interessati e sarà rivelata, come da tradizione, solo nel corso del Galà di premiazione, che si svolgerà sabato 8 aprile a chiusura del Piacenza Jazz Fest 2017, presso lo spazio “Le Rotative” di Piacenza. Al primo classificato arriveranno un premio in denaro del valore di 1.200 euro, oltre a un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2018” e il “Premio Libertà”; al secondo classificato andranno 700 euro. Anche il pubblico del Milestone sarà chiamato ad esprimere a sua volta una preferenza, che al termine della serata determinerà l’assegnazione del “Premio del pubblico”, rappresentato da una targa offerta dagli organizzatori a simbolico riconoscimento del favore popolare. Le finali del concorso proseguiranno al Milestone di Piacenza anche la prossima settimana: sabato 28 sempre alle ore 21.30 sarà la volta della Sezione C dedicata ai Cantanti.