Formaggio avariato utilizzato per le buste di grattugiato

Ritiravano tonnellate di scarti di formaggio avariato da grandi aziende per riciclarlo come formaggio grattugiato, venduto ad aziende che lo confezionano in buste dai marchi molto noti o direttamente al cliente finale. Il quotidiano "la Repubblica" riferisce oggi gli sviluppi dell’inchiesta sull’inquietante "spaccio" di formaggi avariati, iniziata due anni fa a Cremona e continuata dalla Procura di Piacenza: nelle carte della guardia di Finanza di Cremona – scrive "la Repubblica" – compare anche il nome della Delia Spa, ditta specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti a base di latte con stabilimento a Monticelli d’Ongina e sede legale a Milano. Decine di tonnellate di scarti di formaggio – con dentro anche vermi, larve, escrementi e carcasse di topi, muffe, pezzi di plastica – sarebbero state ritirate da grosse aziende e mischiate a prodotto fresco: un sistema collaudato con cui l’azienda è riuscita a piazzare sul mercato italiano ed europeo il suo prodotto, per un giro d’affari stimato in 20 mln di euro. Nel fascicolo della Procura di Piacenza anche il nome di un medico compiacente in servizio all’Asl: è indagato per falso e abuso d’ufficio. Rimanendo in tema di sofisticazioni, le bottiglie sequestrate prima dell’estate dai Nas di Parma all’uscita del casello stradale di Fiorenzuola erano sì un’imitazione di un celebre champagne, ma non erano nocive ed anzi avevano buone qualità organolettiche. Lo hanno precisato gli stessi Nas, oggi a Piacenza.

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