Vendemmia 2008, come sarà?

Come sarà la vendemmia del 2008? Dopo il maltempo di giugno, la situazione è critica e preoccupante; perciò, anche se è un po’ presto per azzardare dati conclusivi, perché ancora molto dipenderà dall’andamento climatico degli ultimi mesi, qualche previsione si può comunque avanzare. Prima di tutto sulla qualità. "Una qualità – sostiene il direttore di Coldiretti Piacenza Giovanni Roncalli – che deve essere tutelata con azioni che stanno particolarmente a cuore alla nostra Organizzazione, nella filiera del prodotto, sia nell’ambito della produzione, sia nella fase della trasformazione, vinificazione, affinamento e commercializzazione, con la vendita diretta, al dettaglio, alla grande distribuzione, alle enoteche ed alla ristorazione". "Attualmente, le norme di controllo previste dalla vigente normativa – continua Roncalli – non risultano sempre sufficienti a garantire trasparenza e legalità nel settore vitivinicolo; per questo vogliamo sottolineare che il settore non sta accusando soltanto problemi di tenuta dei prezzi per motivi congiunturali, di collocamento del prodotto o di aumento dell’offerta, ma fenomeni di "moltiplicazione", attraverso la contraffazione con prodotti di origine diversa, anche extrapiacenza. Quindi, dopo l’intenso periodo di maltempo, anche la viticoltura è costretta a fare i conti con i danni subiti che, in base alle valutazioni, i tecnici, al momento, indicano un rischio di perdita produttiva compreso tra il 30 e il 50% rispetto alla media. A questo si devono aggiungere gli aumenti dei costi di produzione per i tanti trattamenti effettuati per cercare di difendere la coltura. Un grido d’allarme che interessa l’intera provincia e che lascia intravedere una situazione dell’annata 2008 parecchio critica e preoccupante. Se il tempo sarà clemente, si potrebbe limitare la riduzione quantitativa dell’uva stimabile attorno al 30%. Un danno comunque consistente, attutibile in parte esclusivamente con un valore qualitativo superiore alla media e con una remunerazione adeguata dello scarso prodotto disponibile. I nostri viticoltori, pertanto – conclude Roncalli – dovranno seguire con attenzione gli andamenti della maturazione per programmare le epoche di raccolta secondo i parametri definiti dalle esigenze enologiche, al fine di ottenere il più alto livello qualitativo dalla trasformazione dell’uva in vino".

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