Furto al bar Cohiba di Gragnanino. L’altra notte, intorno alle tre e mezza, alcuni ladri sono entrati nel locale e hanno portato via di peso la macchina cambiamonete per i videogiochi, rinunciando invece a prelevare questi ultimi per le catene che li hanno tenuti ancorati tra loro. Sul posto il metronotte e due pattuglie dei carabinieri. Colto da malore nel suo pollaio nei pressi di Gragnano, si è accasciato ed è finito sul fornellino che stava utilizzando per preparare il cibo per cani, galline e conigli riportando gravi ustioni ad un braccio. Guido Razzini, 73enne residente a Piacenza, è giunto in ospedale in condizioni disperate per il malore che lo aveva colto, ed è morto poche ore dopo. A dare l’allarme era stata la nipote. Il sostituto procuratore della Repubblica Gilberto Casari ha chiesto il rinvio a giudizio della donna accusata di avere colpito il marito con 40 coltellate. L’udienza è fissata per il prossimo 3 ottobre. Il fatto era avvenuto in un appartamento di via Dionigi Carli nel settembre 2007. Mentre dormiva, l’uomo era stato colpito da quasi quaranta fendenti. La donna ha 41 anni ed è stata giudicata incapace d’intendere e di volere dall’esperto nominato dal giudice per le indagini preliminari. Attualmente si trova in libertà vigilata con la prescrizione del magistrato di seguire le cure mediche a cui è sottoposta. Sei mesi e venti giorni al romeno di 34 anni accusato di avere rubato merce per migliaia di euro in due supermercati di Castelsangiovanni insieme ad un 29enne connazionale suo complice, cui sono stati inflitti sei mesi ma già in libertà in quanto prima incensurato. D. C., 34 anni, è invece risultato avere precedenti per reati contro il patrimonio: il giudice . ha quindi disposto per lui la prosecuzione della custodia in carcere. Curioso lo stratagemma utilizzato dai romeni, che imbottivano con decine di prodotti, soprattutto cosmetici, un body nascosto sotto ai vestiti. "Non eravamo sdraiati sui binari, la foto per la copertina del nostro cd demo l’abbiamo scattata ma ci ritrarrà in piedi, perché quel gesto non l’abbiamo fatto". Si difendono così i sette giovani piacentini identificati dopo essere stati sorpresi dalla Polfer e dalle pattuglie della volanti nei pressi di alcuni binari in disuso in via del Pontiere. Chi li ha visti passeggiare sulla strada ferrata aveva chiamato preoccupato il 113 parlando di "ragazzi sdraiati sui binari", ma secondo i sette – i cinque componenti di un gruppo rock e le due fotografe – ciò non è mai avvenuto. Riguardo all’ingresso in un’area privata delle Ferrovie, i ragazzi si sono giustificati dicendo di non aver trovato "nessuna segnalazione di divieto d’accesso".