Un vasto traffico di rifiuti ferrosi è stato portato alla luce grazie all’operazione Iron avviata lo scorso anno dal Corpo forestale dello Stato. Emessi tre ordini di custodia cautelare in carcere, effettuate venticinque perquisizioni presso impianti, uffici e abitazioni dislocati tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana; quindici le persone indagate. Le indagini – coordinate dalla Procura di Voghera – erano iniziate nel febbraio 2007; diverse le segnalazioni di associazioni ambientaliste e cittadini, allarmati per la ricorrente presenza di autotreni carichi di rifiuti ferrosi nel territorio del Comune di Rivanazzano (Pv). Tre le società dell’Oltrepò pavese coinvolte, oltre ad una ditta degli stessi titolari con sede in territorio francese, tutte operanti nei settori di raccolta, recupero, trasporto e intermediazione di rottami ferrosi. Gli indagati avevano gestito abusivamente nel tempo una mole di rifiuti pari a 13 mila tonnellate, ottenendo risparmi di spesa e profitti illeciti e commettendo gravi violazioni delle normative ambientali e fiscali. Il materiale ferroso inquinato, accompagnato da documenti falsi , veniva poi consegnato alle acciaierie evitando in tal modo i costi di selezione e di smaltimento dei rifiuti pericolosi derivati dal recupero.