"La mia intenzione era quella di organizzare una società segreta finalizzata alla difesa del cittadino contro l’Islam". Con queste parole si sarebbe rivolto agli inquirenti che lo hanno arrestato Maurizio Peruzzi, 52 anni, perito chimico di Milano ma residente nel piacentino. L’uomo è sospettato di essere il numero due della presunta cellula terroristica Fronte Cristiano Combattente. Peruzzi è stato arrestato dagli uomini della Digos di Milano in stretta collaborazione con la Digos di Piacenza, ieri sera in località Molino Rizzo di Nibbiano nella Val Tidone a circa 50 chilometri da Piacenza. Il perito chimico che pare avesse fondato una società per la produzione e la vendita di detergenti da lui stesso fabbricati e diffusi, viveva in una casa di quindici stanze tutte sottoposte a perquisizione. Vi sono stati trovati diserbanti, prodotti chimici e detergenti, utili per fabbricare esplosivi oltre ad un manuale per la fabbricazione di esplosivi. Rinvenute due targhe risultate rubate, una carta d’identità falsa e un telefono cellulare. Un secondo cellulare in uso al Peruzzi, su sua stessa indicazione è stato trovato dalla Digos in un cestino della spazzatura dell’area di servizio sull’autostrada: Cortile San Martino in provincia di Parma.Il numero di quel cellulare secondo quanto avrebbe riferito Peruzzi, sarebbe servito per verificare l’adesione di persone allo slogan "Stop Islam".