Camera di Commercio, verso un unico grande ente con Piacenza, Parma e Reggio

Seduta di Consiglio camerale dedicata ad un aggiornamento sulle prossime mosse in vista dell’accorpamento tra enti camerali che è ormai in dirittura d’arrivo. Il Presidente Alfredo Parietti ha ribadito ai Consiglieri che la volontà è quella di definire un accordo che veda la partecipazione delle Camere di commercio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Proprio in coerenza con questa volontà è stata inoltrata una nota alla consorella di Reggio Emilia –avendo già raggiunto un accordo con quella di Parma- che definisce delle ipotesi di governance (sostanzialmente pari numero di rappresentanti e Presidente a rotazione), ipotesi su cui fissare l’intenzione di avviare un processo di accorpamento. A Reggio Emilia è in programma una seduta della Giunta lunedì 28 novembre. A quel punto si scopriranno definitivamente le carte.

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I consiglieri hanno apprezzato tutti gli sforzi messi in atto dai colleghi per arrivare all’accordo a tre soggetti, stante che questo andrebbe a consentire la costituzione di un ente più forte, anche nei confronti della regione Emilia Romagna.

Il consigliere Davide Sartori si è riservato la decisione in merito alla proposta sottolineando che non devono essere compromesse le possibilità che Piacenza ha di aggregarsi con Camere di Commercio anche di province limitrofe e non solo della regione Emilia Romagna.

I consiglieri hanno sollevato la prima delle questioni che andrà affrontata subito dopo aver raggiunto l’intesa, ovvero quella della rappresentanza nel nuovo Consiglio (che potrà essere composto da 33 componenti nel caso del soggetto a tre, 22 nel caso del soggetto a due). Sarà importante che i nuovi rappresentanti sappiano lavorare per tutelare quello che di eccellente è sul nostro territorio, al di là dei numeri che ci danno inferiori per dimensioni.

Altro tema cruciale, come sottolineato dal Consigliere Zilocchi, sarà quello delle ricadute dell’accordo sui 46 dipendenti ed i due dirigenti che attualmente lavorano a Piacenza. Sarà fondamentale stabilire quali funzioni concrete saranno svolte sul territorio piacentino, con la logica di salvaguardare i servizi per i cittadini e le imprese.