Con documenti falsi rimettevano sul mercato auto rubate, 15 persone denunciate

Un meccanismo oliato alla perfezione, un sodalizio che poteva contare su “personale qualificato” per le varie mansioni. Il processo era consolidato: alcuni rubavano le vetture, un’agenzia di pratiche auto dava ai mezzi una nuova vita dal punto di vista burocratico, e una concessionaria le vendeva. Detta così è semplice, ma alla base c’era un lavoro certosino, fatto di numeri di serie limati e riscritti alla perfezione e documenti falsi impossibili da distinguere da quelli originali. Ma il gruppo ha commesso un piccolo errore, piccolo ma essenziale.

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Nel maggio 2014 una concessionaria di Ragusa stava per immatricolare per un cliente una microcar del marchio francese Ligier (auto che possono essere guidate senza la patente B). Ma la pratica non è andata a buon fine dal momento che il database segnalava quella vettura come già intestata a una donna residente in provincia di Milano. L’autosalone ha così segnalato l’anomalia a un concessionario di Piacenza, l’unico in Italia responsabile dell’importazione e della distribuzione di auto di questa marca. A loro volta i titolari hanno interessato la polizia stradale, sempre di Piacenza.

Gli agenti si sono così recati alla motorizzazione di Milano dove hanno chiesto di visionare i documenti del mezzo che risultava già intestato. E in effetti è emerso che il veicolo posseduto dalla donna era stato immatricolato grazie a documenti falsi: si trattava di un’auto rubata. A quel punto la Procura di Milano ha deciso di vederci chiaro e ha incaricato la polizia stradale piacentina di proseguire nelle indagini.

Gli agenti si sono armati di tanta pazienza e hanno visionato circa 600 pratiche auto alla motorizzazione del capoluogo lombardo rinvenendo alla fine di questa ricerca 15 veicoli immatricolati con documenti falsificati, veicoli rubati in passato sempre in provincia di Milano. Il sostituto procuratore Maria Teresa Latella ha disposto una serie di perquisizioni e controlli presso uffici pubblici, concessionari, agenzie, coinvolgendo Comuni di tutta Italia. Alla fine, come detto, sono state 15 le persone denunciate con le accuse di truffa, ricettazione, riciclaggio, uso di atti falsi, distruzione di atti veri.

In sostanza i ladri rubavano una vettura e questa veniva dotata di un nuovo numero di serie e di una nuova etichetta. A quel punto l’agenzia di pratiche auto collusa con il gruppo modificava gli atti burocratici nei database. Alla fine la vettura veniva consegnata a un concessionario connivente che la metteva in vendita. Quando un cliente acquistava uno di questi mezzi si recava alla motorizzazione con tutta la documentazione, falsificata con grande precisione tanto da non destare sospetti tra gli impiegati. Alla fine il proprietario inconsapevole montava una targa nuova e con documenti nuovi girava a bordo della sua nuova auto, all’oscuro del fatto di essere al volante di un mezzo rubato. Tra falsificazioni, database modificati e numeri di serie cancellati e riscritti, il gruppo ha però commesso un errore su una di queste vetture. Errore rilevato dal computer del concessionario di Ragusa da cui tutto è partito.

Nota di colore, una di queste auto rubate e poi rivendute era la Microcar M8 di Aurora Ramazzotti, la figlia del noto cantante Eros. I ladri avevano rubato la vettura nel gennaio 2013, il furto era avvenuto davanti al liceo della giovane, mentre era a scuola per le lezioni mattutine.