I segreti del teatro d’ombre svelati all’Università di Buenos Aires. Fabrizio Montecchi, regista di Teatro Gioco Vita, è stato per una settimana ospite all’Universitad Nacional de San Martin nella capitale argentina, dove ha tenuto un laboratorio per gli studenti di teatro e ha presentato un libro sul teatro d’ombre da lui scritto e pubblicato dalla casa editrice universitaria. Ancora America Latina, quindi, per Teatro Gioco Vita dopo il laboratorio che sempre Montecchi aveva tenuto in agosto in Brasile a Salvador de Bahia. A Buenos Aires l’attività del regista è stata organizzata dall’Instituto de Artes Mauricio Kagel / IAMK, in particolare dal Corso di “Teatro, títeres y objectos” diretto da Tito Lorefice, che ha chiamato Fabrizio Montecchi a tenere per gli studenti lo stage “El alfabeto de las sombras – Introducción a la sombra y al teatro de sombras”. Un percorso alla scoperta del teatro d’ombre contemporaneo, un linguaggio profondamente teatrale con enormi potenzialità espressive e comunicative.
Il progetto si è articolato in due parti: “L’ombra” e “Il teatro d’ombre”. La prima parte ha stimolato negli studenti un approccio personale all’ombra. La seconda parte ha offerto una visione il più completa possibile delle varie tecniche codificate nel teatro d’ombre, a partire dalle caratteristiche del dispositivo proiettivo e dall’analisi degli elementi che lo compongono (luce, schermo, corpo-oggetto). Ai partecipanti al laboratorio, tutti studenti del Corso di “Teatro, títeres y objectos”, sono state proposte esperienze di costruzione e animazione di sagome con tecniche tradizionali e sperimentali.
Nella sede dell’Universitad Nacional de San Martin di Buenos Aires Fabrizio Montecchi ha anche presentato al pubblico il suo libro “Más allá de la pantalla – Hacia una identidad en el teatro de sombras contemporáneo”, un viaggio alla scoperta del teatro d’ombre contemporaneo, recentemente pubblicato dalla casa editrice dell’Università della capitale argentina. Durante l’incontro Montecchi ha dialogato sia con il pubblico sia con docenti ed esperti di teatro.
Del resto l’esperienza di Teatro Gioco Vita è considerata a livello internazionale un punto di riferimento per studiosi e operatori del teatro di figura, e non solo: gli artisti della compagnia piacentina sono infatti considerati dei veri e propri maestri nel panorama del teatro d’ombre contemporaneo.
Per Fabrizio Montecchi e per Teatro Gioco Vita, comunque, il 2016 si sta rivelando particolarmente intenso dal punto di vista del lavoro laboratoriale. Il regista, infatti, in luglio, ha tenuto l’atelier “El alfabeto de las sombras” in Catalogna, al Monastero di Santes Creus. Rivolto ad attori, il laboratorio era inserito nel programma “Casa internazionale del teatro” che fa capo ad Atelier della Luna: un progetto internazionale che si propone come casa di formazione e specializzazione per il teatro e la figura.
Alla fine di agosto Montecchi ha tenuto nella città brasiliana il laboratorio “Oficina de teatro de sombras contemporaneo” organizzato dalla compagnia A Roda. Al workshop – intitolato “Behind the screen” an introduction at the shadow and at the shadow theatre – hanno partecipato professionisti del teatro e artisti interessati alle tecniche e linguaggi del teatro d’ombre contemporaneo.
Fabrizio Montecchi, nato a Reggio Emilia nel 1960 e ha compiuto studi d’Arte e di Architettura. Dal 1978 è collaboratore stabile di Teatro Gioco Vita, con il quale ha lavorato alla crescita e allo sviluppo dell’esperienza, unica nel suo genere, di teatro d’ombre. Ha partecipato all’allestimento di tutti gli spettacoli della Compagnia ricoprendo vari ruoli, dall’animazione all’ideazione e alla regia. Sempre per conto di Teatro Gioco Vita, ha lavorato a collaborazioni con Enti lirici, di prosa e di balletto. Ha condotto stage e seminari in tutta Europa e in Brasile, Canada, Cuba e curato diverse pubblicazioni sempre sul teatro d’ombre. Insegna all’École Nationale Supérieure des Arts de la Marionnette di Charleville-Mézières (Francia) e ha avuto incarichi di docenza alla Turku Arts Academy di Turku (Finlandia), all’Akademia Teatralna di Bialystok (Polonia), all’Uqam di Montreal (Canada) e alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Nel 2013 ha ricevuto il Prix de la Trasmission da l’Institut International de la Marionnette di Charleville-Mézières.
Collabora dal 1994, in qualità di regista e scenografo, con il Dockteatern Tittut di Stoccolma. Come scenografo ha lavorato con il coreografo Mauro Bigonzetti alla realizzazione di “Serata Stravinskij” (2002 – Aterballetto di Reggio Emilia) e “I Fratelli” (2006 – Stuttgart Ballet di Stoccarda, 2006). Come scenografo e creatore d’ombre ha realizzato “La barca dei comici”, regia di Stefano De Luca (2007 – Piccolo Teatro di Milano e Teatro Gioco Vita), e “Peter Pan”, regia di Dougie Irvine (2008 – Children’s Theatre Company di Minneapolis e Visibile Fictions di Glasgow).
Ha curato inoltre regia e scene dell’opera lirica “De l’ombre eterne” da “L’Orfeo” di Claudio Monteverdi (2009 – Teatro Gioco Vita, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Scuola dell’opera italiana Teatro Comunale di Bologna), di “Widmo Antygony”, da Sofocle (2011 – BTL di Bialystok) e di “Racka, Smrt in tulipan” da Wolf Erlbruch (2014 – LGL di Ljubljana).