“I significativi progressi che si sono ottenuti nel trattamento dell’HIV sono, purtroppo, inversamente proporzionali all’attenzione sull’Aids e sulla sua continua diffusione. Riscontriamo ancora una forte necessità di intervento sulla prevenzione”, hanno osservato i consiglieri regionali Pd Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari. Nella prossima assemblea legislativa sarà presentata una risoluzione che porta all’attenzione della Giunta questo problema. “Chiediamo infatti di implementare l’opera di informazione, prevenzione e diagnosi attraverso le campagne di comunicazione ad hoc e coinvolgendo tutti i canali che si riterranno utili per intercettare le diverse fasce della popolazione. Si continuerà a coinvolgere le scuole, le associazioni ed i gestori dei luoghi di aggregazione in iniziative di informazione rivolte ai giovani”.
I dati dell’ultimo triennio collocano il nostro Paese al 12° posto nell’Unione Europea e l’Emilia-Romagna è, insieme a Lazio e Lombardia, fra le regioni che hanno mostrato un’incidenza più alta con 400-450 nuovi casi per anno, fra cui aumentano i contagi attribuibili a contatto sessuale (92%). Il dato provinciale vede emergere Rimini al primo posto, con 11.4 casi per 100.000 abitanti, seguita da Parma (10.6), Ravenna (9.6), Forlì (S.6), Bologna (S.2).
“Piacenza – sottolineano Tarasconi e Molinari – è ultima in regione con Ferrara con 7.2 casi per 100.000 abitanti”. I numeri parlano comunque di oltre venti nuove diagnosi di sieropositività l’anno nella nostra provincia.
“L’infezione da Hiv – hanno evidenziato – se identificata per tempo, è stata trasformata dalle potenti ed efficaci terapie oggi disponibili in una malattia cronica, di lunga durata. Se l’opera di prevenzione aumenterà sarà in ogni caso meglio che curare”.
Nella risoluzione si prende atto delle tante iniziative avviate in Emilia-Romagna nel corso degli anni per aumentare sempre di più la sensibilità dell’opinione pubblica. A questo proposito alle Ausl saranno destinati oltre 3 milioni di euro di finanziamenti per il prossimo anno, per sostenere la formazione degli operatori sanitari, degli operatori degli istituti penitenziari, la realizzazione di numerose attività informative ed educative ed il Numero verde regionale Aids e il sito web Help Aids. “Ancora oggi – hanno concluso Tarasconi e Molinari – si parla di due milioni di decessi l’anno in tutto il mondo; a livello regionale si tratta di una rinnovata focalizzazione dell’attenzione pubblica su un tema che, dopo la grande attenzione scientifica e mediatica degli anni '80, è rimasto man mano defilato: non smettiamo di comunicare che l’Aids continua ad uccidere. Non si deve abbassare la guardia”.