Lo sport come cura e integrazione, l’Ausl presenta l’associazione “Cosmos”

Fornire opportunità di aggregazione, socializzazione e crescita a persone che si trovano in condizione di fragilità, nel tentativo di combattere i fenomeni dell’isolamento e dell’emarginazione, prevalentemente legati al pregiudizio. È questo l’obiettivo con cui è nata Cosmos, l’associazione di promozione sociale che rappresenta la naturale evoluzione del progetto “Palla…al Centro” proposto dal Centro diurno del  dipartimento di Salute mentale della Ausl di Piacenza. Negli anni scorsi il centro, diretto da Annalaura Guacci, aveva coinvolto diversi pazienti e studenti di scuole superiori piacentine per creare una squadra di calcio come occasione di partecipazione e integrazione. “Lo stereotipo della cura per persone con fragilità psichica in ambiti strettamente sanitari e istituzionali si è confrontata, con questo progetto, con un orizzonte ben diverso: la dimensione del divertimento e della condivisione, al di là del pregiudizio, con la possibilità di sperimentarsi nella quotidianità in relazioni di gruppo protratte e, pur con le stesse finalità, preservando le proprie peculiarità e individualità, scaturendo da ciò un valore umano e terapeutico pieno di significati”. Appena nata, l’associazione ha già messo in calendario un primo evento. Mercoledì 19 ottobre Piacenza ospita un torneo di calcio a 7, con squadre provenienti da Reggio Emilia, Aosta e Genova.

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“Cosmos – evidenzia Christian Pasini, segretario del neonato sodalizio –  è stata fondata al fine di permettere a un numero sempre maggiore di ragazzi di usufruire dei servizi che ci proponiamo di offrire. E per fare in modo che ciò avvenga abbiamo bisogno del sostegno, del supporto e del contributo dell’intera cittadinanza. Permettere a ragazzi che si trovano in una condizione di disagio di praticare uno sport, in questo caso il calcio, risulta importante per una serie di fattori che vanno dai benefici apportati dal fatto di svolgere costantemente un’attività fisica, alle utilità che se ne possono ricavare per quanto riguarda la sfera emotivo/relazionale. Infatti, il trovarsi su un campo da calcio fianco a fianco con altre persone che presentano differenti storie di vita, caratteristiche e problematiche, ma sentendosi, nel contempo, al medesimo livello e mossi da un obiettivo comune, crea un’occasione relazionale e di crescita che difficilmente potrebbe essere ricreata in altri contesti”.

Il torneo si volge negli impianti sportivi della Farnesiana, concessi dal Comune di Piacenza. La cittadinanza è invitata ad assistere, ovviamente a titolo gratuito. La mattina si svolgeranno le fasi iniziali e nel primo pomeriggio (dalle 14 alle 16), dopo aver pranzato tutti insieme, le squadre torneranno in campo per una successiva tornata di partite, prima delle doverose conclusioni a cura delle autorità presenti. Per l’occasione verrà allestito un punto informativo dell’associazione dove sarà possibile effettuare l’iscrizione o eventuali offerte. L’associazione è presieduta da Giovanni Smerieri, affiancato dall’educatore professionale Claudio Palmieri come vice, la coordinatrice Laura Massini come tesoriere e Pasini come segretario.

“Il percorso di inclusione sociale, punto di arrivo ideale della riabilitazione, passa anche attraverso l’organizzazione di attività ed eventi sul territorio, e la creazione di questa associazione vuole esserne un esempio”. La valenza terapeutica del gioco- continua il vice presidente Palmieri – di concetti quali ruolo, regole e gruppo, si sviluppano appieno e in modo informale all’interno del campo di calcio, dove la partita è certamente occasione di scambio e confronto, e di superamento dell’esclusione e della solitudine.