Non emergere nel calcio non è un fallimento. Dovrebbero capirlo i genitori

Iniziare a giocare a calcio, nella convinzione che l’unico obiettivo possibile sia diventare i nuovi Messi o i nuovi Cristiano Ronaldo. Una convinzione troppo spesso alimentata nei più piccoli dagli stessi genitori. Quando approdare in serie A resta l’unico traguardo in grado di soddisfare e rendere orgogliosi allora il gioco finisce e iniziano le delusioni e le carenze di autostima. Perché su mille giovani calciatori, 999 non calcheranno mai i campi di serie A o B. E’ un dato di fatto. E allora perché giocare a calcio? Semplice, per divertirsi. E’ il messaggio che vuole lanciare il libro “999 Le storie vere dei campioni mancati” di Paolo Amir Tabloni, presentato questo pomeriggio, lunedì 21 novembre, all’Università Cattolica.

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999 racchiude le storie di vita di 29 calciatori, tra i quali alcuni che hanno militato in formazioni piacentine, che avrebbero potuto essere quell'uno su mille che arriva e ce la fa, ma che per motivi diversi sono rimasti incastrati nella gabbia di quelli che ci hanno provato: racconti dalla voce diretta dei protagonisti intervistati da Paolo Amir Tabloni, che vive e mastica calcio dalla più tenera età, anche lui campione mancato dai sogni infranti. Un libro che vuol lanciare, come detto, un messaggio importante, fondamentale: nel calcio non riuscire è normale e non può essere considerato un fallimento, tra coloro che iniziano a giocare fin da bambini il 99,9% (da qui il titolo del libro) non diventerà un calciatore famoso, e va bene così. “Vorrei che il messaggio di questo libro arrivasse soprattutto ai genitori che troppo spesso mettono pressione ai figli creando grossi problemi – spiega l’autore – deve passare il concetto che nel calcio è normale non riuscire, se uno non riesce non si deve considerare un fallito. E soprattutto, i sacrifici fatti per arrivare, nel calcio come nella vita, non devono essere considerati sprecati ma ci devono rafforzare ancora di più”.

Lo ha ribadito anche Damiano Tommasi, ex calciatore di serie A e ora presidente dell’AIC, associazione italiana calciatori. “L’illusione è l’insidia maggiore del calcio giovanile, vedere in tv i grandi campioni e pensare solo a emularli: questo è ciò che fa perdere di vista l’obiettivo troppo facilmente. La convinzione che sia semplice diventare professionisti, giocare in serie A, questo è ciò che mina alla base il calcio giovanile. 999 è un libro che dovrebbero leggere anche coloro che oggi sono professionisti, perché anche i loro sogni possono infrangersi e le ambizioni possono essere interrotte bruscamente: a quel punto il calcio cessa di essere un gioco o una piacevole attività fisica”.

L’autore. Paolo Amir Tabloni nasce a Fidenza (Parma) il 3 Aprile 1982, e tutt’ora vive e lavora nel parmense.  Cresciuto nei settori giovanili professionistici come portiere, ha poi militato in tutte le categorie dalla C2 alla Prima. Come autore, già vincitore del Premio speciale al concorso nazionale di poesia Violetta di Soragna nel 1994, ha scritto e pubblicato i due romanzi Onde perfette (La Zanzariera 2006, Errekappa 2008) e McQueen Boulevard (Epika 2012). Nonostante sia uscito da soli 6 mesi a luglio, Eurosport inserisce 999 tra i 15 libri sportivi imperdibili dell’estate 2016 e sempre a Luglio, panorama.it riconosce 999 nella Top 5 dei libri sportivi dell’estate.