Con il mese di gennaio tornano le finali dal vivo del Concorso Nazionale per Giovani Talenti del Jazz Italiano “Chicco Bettinardi”, giunto quest’anno alla quattordicesima edizione. La prima categoria a esibirsi, in lizza per i primi due posti e per aggiudicarsi i relativi premi in palio, è quella dedicata ai Gruppi precostituiti di musicisti under 35. Saranno sei i gruppi provenienti da tutta Italia, precedentemente selezionati dalla giuria sulla base delle registrazioni inviate in fase di iscrizione per la loro categoria, chiamati a disputarsi la finale sul palco del Milestone di Piacenza sabato 14 gennaio alle ore 21.15 (ingresso gratuito con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi). Come sempre il concorso è organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano oltre al contributo di importanti realtà quali Elitrans (azienda dove lavorava il compianto Chicco Bettinardi, socio fondatore del Jazz Club a cui il concorso è dedicato) e Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy. Obiettivo dichiarato del concorso, confermato da ottimi risultati nel tempo, è quello di scoprire e valorizzare nuovi musicisti, cantanti e gruppi jazz per promuoverne l’attività e fornire loro un’ottima occasione di visibilità. Il concorso è abbinato fin dalla sua nascita al Piacenza Jazz Fest, in programma dal 26 febbraio all’8 aprile.
Ecco le giovanissime promesse del Jazz nostrano selezionate per questa edizione che arrivano da tutta Italia. Unico trio di questa annata, gli Atrìo sono un gruppo di ragazzi di Roma composto da Gianluca Massetti al pianoforte, Dario Giacovelli al basso elettrico e Moreno Maugnani alla batteria. I Blackish quartetto di Chieti che vede la voce della cantante Miriana Faieta insieme a Christian Mascetta alla chitarra, Pietro Pancella al basso elettrico e Michele Santoleri alla batteria. Da Fabriano, in provincia di Ancora, si presenteranno gli Eazy Quartet, quartetto con Alessio Migliorati al flauto, Marco Punzi alla chitarra, Francesco Marchetti al contrabbasso e Fabrizio Carriero alla batteria. Un altro quartetto è quello dei G SUS, di Bologna, formati da Giacomo Ferrigato alla chitarra, Filippo Bubbico al pianoforte, Basili Vyasa al contrabbasso e Youssef Ait Bouazza alla batteria. Sempre di Roma, ma stavolta dalla provincia, Torvaianica, sono i Jimbo Tribe, rispettivamente Lewis Saccocci al pianoforte, Dario Piccioni al contrabbasso e Nicolò Di Caro alla batteria. I Motus Quartet sono una formazione di ragazzi proveniente da Ascoli Piceno che vede al sax tenore Fabio Della Cuna, al pianoforte Mattia Parissi, al contrabbasso Emanuele Di Teodoro e alla batteria Andrea Ciaccio.
L’ordine di esibizione verrà stabilito per sorteggio. Tutti i gruppi in gara quest’anno proporranno due brani di loro composizione affiancati da uno standard, espressamente previsto dal regolamento del concorso. I due brani degli Atrìo sono stati composti da tutti gli elementi del trio e si intitolano “Giuseppe” e “Redwood”, lo standard sarà la mitica “Stardust”, la “canzone che parla di una canzone d’amore” scritta nel 1927 da Hoagy Carmichael. I Blackish allo stesso modo avranno in scaletta “Nardis”, composto da Miles Davis ma così amato da Bill Evans da essere considerato tutt’uno con il noto pianista e due brani composti da due membri del gruppo: “View in Pieces” scritto da Pietro Pancella e “I Got Lost” da Christian Mascetta. Gli Eazy Quartet presenteranno due brani composti dal loro chitarrista Marco Punzi dal titolo “Knoten” e “Betty meets Alexander”, mentre tra i classici hanno scelto di suonare “Caravan”, del trombettista dell’orchestra del “Duca” Ellington Juan Tizol. I G SUS portano come standard “Butterfly” di Herbie Hancock, i brani originali invece sono stati scritti dal chitarrista Giacomo Ferrigato “Giacomino’s Way” e dal pianista Filippo Bubbico con “Fil’s Breath”. I Jimbo Tribe si cimenteranno in una loro versione di “Nardis”, mentre le loro composizioni sono opera del pianista del gruppo, Lewis Saccocci, e si intitolano “La penna di Brad” e “Djoesaphat”. I Motus Quartet analogamente proporranno un brano scritto dal loro pianista dal titolo “Spirits” e uno composto dal saxofonista Della Cuna intitolato “W – 56” mentre lo standard è “Yes or no”, brano del 1964 di Wayne Shorter contenuto nell’album “JuJu”.
Di alto livello si conferma la Giuria chiamata a valutare i due gruppi migliori di questa edizione che sarà presieduta da un grande musicista, saxofonista, compositore e insegnante al Conservatorio di Milano: Tino Tracanna. Il presidente è affiancato da Giuseppe Parmigiani, altro saxofonista oltre che compositore e arrangiatore, Jody Borea, esperto di musica afroamericana, Luca Conti, critico musicale e direttore della rivista "Musica Jazz", Oliviero Marchesi giornalista e critico musicale, Pietro Corvi, giornalista del quotidiano “Libertà”, Paolo Menzani redattore del quotidiano online "Piacenza Sera" e il critico musicale della rivista “Musica Jazz” Giancarlo Spezia.
Il pubblico del Milestone sarà invitato a esprimere una preferenza, votando il gruppo che ritiene più meritevole e determinando così l’assegnazione del “Premio del pubblico”, rappresentato da una targa offerta dagli organizzatori come riconoscimento del favore popolare.
Al termine di questa saranno annunciati i nomi dei due vincitori, ma la graduatoria sarà resa nota solo in occasione del “Galà di premiazione”, in programma sabato 8 aprile alle ore 21.15 allo spazio “Le Rotative” di Piacenza. Al primo classificato andrà un premio in denaro del valore di 1.500 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2018” e il “Premio Libertà”, al secondo 800 euro, oltre alla segnalazione su prestigiose riviste di settore per entrambi.
Le prossime finali si terranno nelle successive serate di sabato presso il locale Milestone alle ore 21.30: sabato 21 si esibiranno i finalisti selezionati per la categoria dei Solisti mentre sabato 28 si terrà l’ultima finale, dedicata ai Cantanti.